CRISI, BCE: L’ECONOMIA GLOBALE È IN LIEVE ACCELERAZIONE

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(Public Policy) – Roma, 11 apr – Pur mantenendosi modesta,
difforme tra regioni e fragile, la ripresa mondiale
evidenzia altresì segnali di rinnovato vigore. Il perdurante
miglioramento delle condizioni nei mercati finanziari e le
ulteriori indicazioni di un rafforzamento del clima di
fiducia delle imprese provenienti dalle indagini
congiunturali suggeriscono che l’economia globale sia in
fase di lieve accelerazione, anche se il ritmo di espansione
è previsto ancora lento.

L’inflazione si è stabilizzata nella maggior parte dei
Paesi avanzati, mentre i prezzi al consumo hanno seguito
andamenti contrastanti nelle economie emergenti negli ultimi
mesi.

Lo scrive il bollettino mensile della Banca centrale
europea, che precisa: “Nelle economie avanzate la ripresa
resterà probabilmente difforme e l’attività dovrebbe
accelerare solo gradualmente per l’azione di freno
esercitata dal processo di aggiustamento dei bilanci,
dall’inasprimento fiscale e dalle condizioni di credito
tuttora restrittive. Al tempo stesso, in quelle emergenti
l’attività si sta già intensificando e dovrebbe mantenersi
più robusta che nei Paesi avanzati”.

USA
Nonostante le significative azioni di risanamento dei conti
pubblici a breve termine intraprese negli Stati Uniti,
scrive il bollettino Bce, “le proiezioni di bilancio
segnalano la necessità di un piano a medio termine che
affronti le cause degli squilibri fiscali di lungo periodo e
garantisca pertanto la sostenibilità della dinamica del
debito a medio-lungo termine”.

Gli indicatori più recenti mostrano che l’economia ha
acquisito slancio nel primo trimestre del 2013. In febbraio
l’occupazione è aumentata notevolmente e il tasso di
disoccupazione è sceso al 7,7%, dal 7,9 di gennaio.

Il ridimensionamento della
spesa pubblica statunitense a partire dagli inizi di marzo,
avverte la Bce, “potrebbe tuttavia agire da freno sulla
crescita”.

GIAPPONE
In Giappone, la crescita del Pil in termini reali
nell’ultimo trimestre del 2012 è stata rivista al rialzo
rispetto alla precedente stima, da -0,1 a 0,0% (sul
trimestre precedente, in termini destagionalizzati),
principalmente come conseguenza del minore contributo
negativo fornito dagli investimenti privati in settori
diversi dall’edilizia residenziale.

Le statistiche relative al commercio doganale mostrano che
in febbraio il disavanzo commerciale nominale è aumentato
considerevolmente in termini destagionalizzati e che ha
raggiunto un massimo storico di circa 1.100 miliardi di yen,
contro i 700 miliardi del mese precedente, per motivi
parzialmente riconducibili alla debolezza della domanda di
esportazioni della Cina e all’impatto del recente
deprezzamento della moneta nipponica sulle importazioni.

I dati economici più recenti, precisa la Bce, sembrano
tuttavia segnalare una ripresa graduale nel corso del 2013.

REGNO UNITO
Nel Regno Unito il Pil è cresciuto dello 0,3% nel 2012 ed è
probabile, scrive Francoforte, che l’attuale ripresa
dell’attività economica prosegua molto gradualmente nel
corso del 2013.

Nonostante le deboli
condizioni economiche, la situazione nel mercato del lavoro
è relativamente positiva: dall’estate il tasso di
disoccupazione oscilla attorno a livelli appena inferiori
all’8%, mentre quello di occupazione è aumentato a ritmi
relativamente elevati nell’anno trascorso. Per contro, la
produzione industriale e il volume delle esportazioni hanno
registrato un calo in gennaio e la dinamica del credito è
rimasta moderata.

CINA
In Cina, gli indicatori delle indagini congiunturali
segnalano che l’economia ha continuato a espandersi
a ritmi robusti.

La produzione industriale e le vendite al dettaglio
hanno subito un lieve indebolimento in febbraio, mentre gli
indicatori relativi agli investimenti – e in particolare
quelli concernenti il settore dell’edilizia residenziale –
hanno evidenziato una forte accelerazione.

Anche le esportazioni sono notevolmente aumentate in
febbraio – se si eccettuano i flussi verso il Giappone, che
hanno invece ristagnato – e ciò ha determinato l’avanzo
commerciale cumulato su dodici mesi più ampio da giugno 2009.

L’economia, prevede la Bce, dovrebbe crescere a ritmi
robusti nel 2013 grazie al contributo dei consumi privati,
degli investimenti in edilizia residenziale, di condizioni
finanziarie accomodanti e del graduale miglioramento del
contesto esterno.

A marzo il Parlamento cinese ha fissato un obiettivo di
crescita del Pil pari al 7,5% per il 2013 (invariato
rispetto al 2012), che, conclude Francoforte, potrebbe
essere superato ove la crescita mantenesse il suo slancio
attuale. (Public Policy)

SPE