(Public Policy) – Roma, 11 apr – I sindacati Cgil, Cisl e
Uil e i lavoratori dell’aziende partecipate del Comune di
Alessandria protestano di fronte a Montecitorio per i tagli
al personale operati dal Comune, in dissesto finanziario.
“Il dissesto finanziario ha portato a squilibrio nei conti
e una delle ricette sono i licenziamenti” spiega il
segretario regionale Piemonte della Cgil Alberto Tomasso.
“Si prevedono circa 500 licenziamenti per i dipendenti del
Comune e delle aziende partecipate – continua il
rappresentante Cgil – licenziamenti che si aggiungono alla
crisi delle realtà industriali della città, una piccola
città, di 100 mila abitanti. I licenziamenti previsti dal
Comune la porterebbero al collasso, in ginocchio dal punto
di vista economico, dei consumi”.
La ricetta proposta dai sindacati è di incominciare
discutendo: “Vogliamo che ci si sieda ad un tavolo e di
fronte alle richieste di sacrificio che il sindacato è
disposto a fare ci sia un’idea su come riorganizzare e dare
sviluppo. Siamo contrari a un’operazione ragionieristica:
licenziamo per abbassare i costi”.
Tomasso riferisce che i licenziamenti interessano tra le
aziende, quella per l’igiene urbana di Alessandria, l’Amiu,
che è stata messa in liquidazione e ha 200 dipendenti. In
difficoltà anche il Cissaca, l’azienda dei servizi socio
assistenziali con 350 dipendenti e i dipendenti del teatro
della città, tutti in cassa integrazione. “I servizi della
città sono in dismissione” commenta Tomasso. (Public Policy)
LAP