ROMA (Public Policy) – “O ci inventiamo qualcosa o rischiamo veramente che il prossimo anno ci sia un ulteriore crollo delle semine di grano duro“. A dirlo, sintetizzando la situazione del comparto, è stato Antonio Dosi, in rappresentanza di Agrinsieme, davanti la commissione Agricoltura alla Camera in occasione di un’audizione sulle risoluzioni per la tutela del settore del grano duro.
Dosi ha poi proposto un “patto lungo tutta la filiera per far si che la pasta che si produce in Italia venga fatta per la gran parte con grano duro italiano”. Anche i rappresentanti di Coldiretti e di UeCoop hanno parlato di contratti di filiera. “Poi è chiaro – ha aggiunto Gianni Cantele – che dobbiamo lavorare molto sulla capacità di stoccaggio“.
In molti hanno chiesto anche di approvare l’etichettatura d’origine. Manuele Coppi, di UeCoop, ha proposto invece un “sistema nazionale di finanziamento per ottenere l‘anticipo su prodotto conferito“. Angelo Miano, Copagri, sottolineando come il prezzo di mercato non copra i costi di produzione ha proposto un prezzo minimo di partenza calcolato sui costi effettivi nei campi. (Public Policy)
NAF