(Public Policy) – Roma 4 marzo – (di Felicia Giudice)
“Nessuna soluzione può prescindere dal Pd”. È la convinzione
dell’ex premier Massimo D’Alema che dopo una “scivolata” che
lasciava la porta aperta al “governissimo”, si è assestato
sulla linea del segretario Bersani.
“La prima parola tocca a noi, ha ragione Pier Luigi –
spiega il presidente del Copasir (Comitato parlamentare per
la sicurezza della Repubblica) – i democratici sono la prima
forza del Paese ed hanno la maggioranza assoluta alla
Camera”. A Bersani dunque il capo dello Stato Napolitano
dovrebbe dare l’incarico di formare un Esecutivo che però –
nei “desiderata” del Colle – dovrebbe trovare i “numeri”
anche in Senato.
Ipotesi di “governissimo” sono escluse, afferma ora netto
D’Alema. Le larghe intese del resto sarebbero un suicidio
politico, si sussurra al Nazareno. Ma secondo alcuni
esponenti democratici, in verità, i veltroniani non
“disdegnerebbero”, forse spargendo veleno. ‘Meglio il Pdl
che Grillo’, sarebbe l’assunto. Sull’ex comico genovese
D’Alema è stato tranchant: “Con i voti che ha preso – ha
osservato – bisogna chiedergli di assumersi le proprie
responsabilità”.
La direzione Pd in calendario mercoledì servirà per la
conta o la resa dei conti. “A prevalere sarà una linea sola,
quella della trasparenza, di Bersani – afferma il Pd Giorgio
Merlo – sennò si torna al voto”. Il Pdl resta insomma il
male assoluto. Nel Pd intanto si serrano i ranghi: Matteo
Renzi rinvia a data da destinarsi l’incontro con i neoeletti
previsto per domani, per non dare l’idea – sembra – alla
vigilia della direzione, di una riunione di
“corrente”.
Il sindaco di Firenze ha già
detto di non voler pugnalare il segretario, consapevole che
potrebbe essere proprio lui, l’uomo del prossimo giro, in
caso di ritorno repentino alle urne.
È importante in questa fase che dalla direzione Pd esca una
linea chiara, netta e senza spaccature, si fa notare in
ambienti di Sel. Domani si riunisce infatti anche la
direzione di Sinistra ecologia e libertà. Il leader Nichi
Vendola invita il centrosinistra a concentrarsi “su cosa
proporre al Paese”. Con il Movimento 5 stelle – spiega in
un’intervista a Repubblica – il confronto è possibile. “È il
momento del coraggio, di avanzare una proposta di riformismo
audace che colga l’essenziale del cambiamento. Traduciamola
in agenda di governo, e vediamo l’effetto che fa con Grillo”.
Per Franco Giordano (Sel) “spetta al capo dello Stato
consegnare l’incarico. Legittimo e doveroso per me che
tocchi a Bersani”. E se Grillo continua a sbattervi la porta
in faccia? “Beh, allora si torna alle urneà”. (Public Policy)
FEG