(Public Policy) – Roma, 4 ott – Il ministro della Giustizia
Paola Severino ha depositato oggi, nelle commissioni Affari
costituzionali e Giustizia al Senato, tre emendamenti al ddl
anticorruzione. Si tratta di modifiche sul fuori ruolo dei
magistrati, al traffico di influenze illecite e alla
corruzione tra privati.
Public Policy ha intervistato la capogruppo Pd in
commissione Giustizia al Senato Silvia Della Monica.
D. CHE GIUDIZIO DÀ DEGLI EMENDAMENTI
PRESENTATI DAL MINISTRO?
R. Sia noi del Pd, sia l’Idv che l’Udc, abbiamo dato
giudizio positivo perchè resta inalterato l’impianto del
testo uscito dalla Camera. Teniamo conto che era stato
chiesto di abolire le figure di traffico di influenze e
corruzione tra privati, mentre adesso vengono mantenute e
nella corruzione tra privati si introduce il concetto di
concorrenza (prevedendo la procedibilità d’ufficio se dal
fatto deriva una distorsione della concorrenza
nell’acquisizione di beni o servizi; NdR), come avevamo
sempre sostenuto dovesse avvenire.
Quello sui magistrati fuori ruolo riguarda invece problemi
di carattere istituzionale e i rapporti tra Stato italiano e
Stati stranieri.
D. IL PD RITIRERÀ I PROPRI EMENDAMENTI?
R. Noi avremmo voluto votare il testo della Camera subito,
per accelerare. Questi emendamenti non lo stravolgono, anche
se avremmo voluto che il ministro reintroducesse la pena
della concussione per induzione quale quella attuale (12
anni, nuova figura 8 anni; NdR). Ma il Paese preme perchè il
ddl sia approvato subito, dunque noi ritiriamo i nostri
emendamenti e il Pdl ritira norme inaccettabili come la
“Batman” (dal soprannome dell’ex capogruppo del Pdl alla
Regione Lazio, arrestato nelle scorse settimane; NdR) che
indebolisce la figura del reato di peculato e gli
emendamenti tesi ad abolire traffico e corruzione. Martedì
finiscono così i lavori in commissione, e mercoledì si va in
aula.
D. NON C’È PIÙ BISOGNO DELLA FIDUCIA?
R. Io invito sempre il ministro a valutare l’ipotesi di
fiducia, perchè al Senato si possono creare maggioranze
improprie che potrebbero indebolire il testo. Il ministro
valuterà, il nostro invito a blindare il testo c’è.