ROMA (Public Policy) – di Viola Contursi – Potrebbe infine passare in commissione Industria al Senato, ed essere inserito nel ddl Concorrenza, l’emendamento di Luis Orellana (Aut ex M5s) che ripropone il ddl sulle Lobby.
L’emendamento originario presentato dall’ex M5s è stato bocciato dalla commissione Bilancio di palazzo Madama e per questo è stato presentato un testo 2.
Secondo quanto si apprende ci sarebbe però un accordo politico con il Pd per la presentazione di un nuovo testo dell’emendamento, con alcune modifiche anche sostanziali, per inserire le norme nel ddl Concorrenza ed evitare di affidarle a un ddl autonomo (già per altro incardinato da tempo e ‘bloccato’ in commissione Affari costituzionali al Senato).
Sulla faccenda, si apprende, si sarebbe mosso direttamente il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda.
Se la commissione Bilancio darà il suo ok all’emendamento in questione, riformulato, lo stesso dovrebbe essere votato la prossima settimana. Anche se non tutto il governo sarebbe d’accordo nel fare entrare queste norme nel ddl sulle liberalizzazioni.
Il ddl di Orellana propone di istituire presso la presidenza del Consiglio un comitato per il monitoraggio dei ‘lobbisti’, con un apposito registro al quale i rappresentanti di interessi dovranno iscriversi per poter svolgere la propria attività.
E ancora: creazione di una banca dati contenente le proposte normative presentate dai parlamentari e “promosse” dalle lobby. Il disegno di legge, tramutato ora in emendamento, prevede che chiunque voglia svolgere attività di lobbying dovrà iscriversi al registro.
Allo stesso obbligo saranno sottoposte anche le società “che hanno uno o più dipendenti preposti a tenere i rapporti con i decisori pubblici“.(Public Policy)
@VioC