ROMA (Public Policy) – La commissione Industria del Senato ha terminato l’esame di tutti gli emendamenti presentati al ddl Space economy bocciando ogni proposta di modifica. Restano da sciogliere, tuttavia, alcuni nodi relativi agli ordini del giorno in cui sono stati trasformati emendamenti di maggioranza e opposizione per evitare di esporre il testo, già approvato dalla Camera, a una terza lettura.
La questione principale è quella relativa ai massimali assicurativi che il disegno di legge fissa in 100 milioni di euro per ciascun sinistro. Sul punto Forza Italia chiede una revisione o meglio una futura modifica della disposizione per “una corretta e specifica gradualità dei massimali che non penalizzino le imprese coinvolte”.
Ma in base a quanto si apprende il Governo vorrebbe evitare di approvare un impegno che porti a modificare in futuro la norma primaria. Quello su cui si ragiona, invece, sarebbe una riformulazione dell’ordine del giorno sottoscritto dal senatore azzurro Roberto Rosso in cui il tema della “gradualità” nell’applicazione dei massimali venga inserito in una norma di rango secondario (come un decreto attuativo) e non primario.
Attualmente, al contrario, l’ordine del giorno di Forza Italia chiede al Governo di “prevedere, nel primo provvedimento utile, le opportune modifiche delle disposizioni, volte a individuare una corretta e specifica gradualità dei massimali che non penalizzino le imprese coinvolte”.
La commissione tornerà a riunirsi verosimilmente la prossima settimana per trovare una quadra sugli ordini del giorno. Al vaglio del Mimit c’è anche l’odg (sempre di Forza Italia) che chiede di rafforzare il principio di contraddittorio nell’iter previsto dal disegno di legge per ottenere l’autorizzazione alle attività spaziali.
In particolare, una possibile riformulazione potrebbe far riferimento a un ulteriore termine per eventuali integrazioni in caso di diniego dell’autorizzazione.
Sul tavolo, infine, la questione della responsabilità per dolo degli assicuratori. Sul punto erano stati presentati due emendamenti da FI e FdI con cui si chiedeva che il testo si limitasse a prevedere che gli assicuratori siano tenuti a risarcire il danno “cagionato dall’operatore o dai suoi dipendenti e preposti”. La norma originaria, tuttavia, precisa che l’assicuratore sia tenuto a risarcire il danno “anche se derivato da dolo dell’operatore o dei suoi dipendenti e preposti”.
Il testo, si ricorda, è atteso nell’aula di Palazzo Madama per la prima settimana di luglio. (Public Policy) GPA