5G, il Governo studia alcune modifiche sulla golden power

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ROMA (Public Policy) – Il Governo potrà applicare i poteri speciali della golden power non solo sulle reti 5G ma anche sulle forniture ad alta intensità tecnologica funzionali alla loro realizzazione. Lo prevede un emendamento al dl Cybersecurity allo studio del Governo, al momento non ancora depositato nelle commissioni Affari costituzionali e Trasporti della Camera.

L’emendamento, molto articolato, interviene sul decreto 21 del 2012 prevedendo un obbligo di notifica alla presidenza del Consiglio entro 10 giorni dalla conclusione di un contratto o di un accordo di fornitura. Sulla base della informativa il Governo potrà decidere se esercitare il potere di veto o chiedere l’adempimento di specifiche prescrizioni, che dovranno essere comunicate entro 45 giorni, salvo proroga di altri 45 giorni in caso sia necessario svolgere approfondimenti (la proroga può essere concessa una seconda volta solo in caso di particolari complessità). La bozza di emendamento prevede la possibilità anche di richiedere informazioni a soggetti terzi.

Decorsi i termini senza nessuna decisione da parte della presidenza del Consiglio i poteri speciali si intendono non esercitati. Tra le decisioni che il Governo può prendere anche quella di chiedere all’impresa il ripristino delle condizioni antecedenti. In caso di mancata notifica gli operatori rischiano – secondo questa ipotesi di lavoro – una sanzione dal 25% al 150% del valore dell’operazione. (Public Policy) NAF