di Fabio Napoli
ROMA (Public Policy) – Consentire ai soggetti responsabili di impianti fotovoltaici, che siano installati nei comuni colpiti dal sisma, di risolvere anticipatamente le convenzioni instaurate con il Gestore dei servizi energetici (Gse) beneficiando comunque del regime di incentivazione previsto dalla normativa relativa alla produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.
Lo prevedono tre identici emendamenti presentati in commissione Bilancio Senato al decreto Terremoto.
Due proposte emendative sono state presentate dal Pd (una a prima firma Camilla Fabbri e una a prima firma Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria); una proposta è stata presentata dal gruppo Autonomie.
Gli emendamenti aggiungono un articolo 7-bis al decreto e stabiliscono le procedure da seguire in caso di risoluzione anticipata.
La richiesta dovrà essere presentata dal 1° febbraio al 31 maggio 2017 mentre il riconoscimento degli importi spettanti dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2017.
“In questo modo – si legge nella relazione illustrativa – si assicura una ulteriore forma di sostegno economico a coloro che ad esempio, oltre ad aver subito dei danni, in molti casi irreparabili, alle proprie abitazioni, hanno subito degli ulteriori danni derivanti dal presumibile danneggiamento degli impianti fotovoltaici installati“.
Lo stesso emendamento riconosce la possibilità di risolvere anticipatamente le convenzioni di incentivazione e di ritiro dell’energia elettrica anche altri impianti fotovoltaici installati nel resto d’Italia, a condizione che questi abbiamo una potenza massima di 3kw (l’emendamento delle Autonomie fissa un tetto di 5kw).
In questo caso l’importo che verrà riconociuto è pari, per ogni singolo impianto, al valore complessivo dell’incentivo che sarebbe stato percepito dall’impianto stesso con l’applicazione di un tasso di attualizzazione del 6%. (Public Policy)
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