Direttiva Sup, le novità sulla plastica nell’ultima bozza

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ROMA (Public Policy) – Non rientrano nel divieto di immissione sul mercato dei prodotti in plastica monouso, quelli realizzati in materiale biodegradabile e compostabile (certificato conforme allo standard europeo della norma UNI EN 13432 o UNI EN 14995), con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40 per cento, o superiori almeno al 60% dal 2024, secondo specifiche condizioni.

Lo prevede l’ultima bozza di schema di decreto legislativo, di cui Public Policy ha preso visione, per il recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva Ue 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (cosiddetta direttiva Sup, Single Use Plastics) entrata in vigore il 3 luglio. La delega per il decreto, atteso in Cdm, è contenuta nella legge di delegazione europea 2019-2020.

La precedente bozza parlava di percentuali di materia prima rinnovabile superiori al 50% per i casi in cui non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti. Il nuovo schema di dlgs ammette ammette i prodotti con materiale rinnovabile, secondo le percentuali indicate (con un aumento dal 2024), quando, come previsto dalla precedente bozza, non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili, ma anche: “qualora l’impiego sia previsto in circuiti controllati che conferiscono in modo ordinario e stabile i rifiuti al servizio pubblico di raccolta quali, mense, strutture e residenze sanitarie o socio-assistenziali; laddove tali alternative, in considerazione delle specifiche circostanze di tempo e di luogo non forniscano adeguate garanzie in termini di igiene e sicurezza; in considerazione della particolare tipologia di alimenti o bevande; in circostanze che vedano la presenza di elevato numero di persone; qualora l’impatto ambientale sia peggiore delle alternative monouso, sulla base di un’analisi del ciclo di vita; in circostanze che vedano la presenza di elevato numero di persone”.

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GIL