ROMA (Public Policy) – Ha ottenuto il voto di fiducia con 344 sì (contro 184 no), ma il decreto Lavoro – approvato definitivamente dall’assemblea della Camera – ha diviso i partiti di maggioranza e di opposizione. Mentre infatti si votava, i leader del Nuovo centrodestra annunciavano che ci saranno cambiamenti all’arrivo del testo a Palazzo Madama.
Il decreto, a firma del ministro Giuliano Poletti, è nato per la riforma dei contratti a termine e dell’apprendistato, che insieme al ddl delega (in esame al Senato) recepisce gli impegni contenuti nel Job Act di Matteo Renzi. Dopo le modifiche apportate in commissione Lavoro alla Camera (come la reintroduzione della formazione pubblica per gli apprendisti e le sanzioni per gli imprenditori che utilizzano troppi contratti a termine) Ncd ha deciso di non partecipare al voto finale in commissione.
Scelta civica, contraria alle modifiche, si è astenuta nella votazione finale accusando il Pd di aver ‘snaturato’ il decreto per accontentare la minoranza Pd e la Cgil. Per cercare di ricucire la maggioranza, che ha comunque retto durante il voto in aula, il ministro Poletti ha cercato una mediazione durante una riunione di maggiora. Ma a nulla è valso il tentativo di mediazione e il governo ha poi posto la questione di fiducia.
Il decreto, però, inizialmente ha diviso anche il Pd: molti democratici (per la maggior parte in area Cuperlo-Bersani) lo hanno criticato, attribuendo le nuove norme al capogruppo Ncd al Senato Maurizio Sacconi. In particolare, a chiedere le modifiche, è stata la minoranza dei ‘giovani turchi’, con in testa il deputato Matteo Orfini, e alcuni esponenti della minoranza, tra cui il presidente della commissione, Cesare Damiano.
Ma non solo, perché durante il voto degli emendamenti anche il Movimento 5 stelle si è diviso: dopo una riunione accesa tra i membri M5s della commissione Lavoro, in particolare sulla riduzione o meno delle proroghe per il contratto a termine (ora 8 secondo il dl), i deputati Walter Rizzetto e Gessica Rostellato non hanno partecipato al voto di alcuni emendamenti del gruppo, perché non condivisi. Vediamo le modifiche principali al decreto.
RIDOTTE DA 8 A 5 PROROGHE PER CONTRATTO A TERMINE Tra le norme che hanno fatto discutere la riduzione da 8 a 5 delle possibili proroghe per il contratto a tempo determinato, che potrà essere stipulato senza causale per un massimo di 36 mesi. La proposta di modifica faceva parte del pacchetto di proposte Pd su cui i democratici avevano raggiunto un accordo con il governo.
OK REINTRODUZIONE FORMAZIONE PUBBLICA APPRENDISTI Con un emendamento del Pd (a firma Marialuisa Gnecchi) è stato reintrodotto l’obbligo della formazione pubblica per gli apprendisti. Con l’emendamento, voluto in particolare dai cuperliani, si stabilisce che i datori di lavoro saranno ‘esonerati’ dall’integrazione della formazione in azienda con quella pubblica, se la Regione non provvederà ‘a comunicare, entro 45 giorni dall’instaurazione del rapporto di lavoro, le modalità per usufruire dell’offerta’.
L’emendamento infine prevede che ‘il datore di lavoro non è tenuto a integrare la formazione di tipo professionalizzante con quella finalizzata all’acquisizione di competenze di base’.
REINTRODOTTO OBBLIGO FORMA SCRITTA PIANO APPRENDISTATO Reintrodotto anche l’obbligo della forma scritta del piano formativo per l’apprendistato in azienda, ma in forma sintetica. ‘Il contratto di apprendistato – si legge nell’emendamento riformulato – contiene, in forma sintetica, il piano formativo individuale definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali’.
SANZIONE SE SUPERATO TETTO 20% PRECARI Tra le norme che Ncd chiede di cambiare con il passaggio al Senato, quella che ha introdotto una sanzione per il mancato rispetto del limite del 20% per l’assunzione di lavoratori a tempo determinato. La modifica – si legge – prevede che ‘i lavoratori assunti a termine in violazione del limite percentuale’ del 20% ‘sono considerati lavoratori subordinati a tempo indeterminato, sin dalla data di costituzione del rapporto di lavoro’.
SÌ A CALCOLO MATERNITÀ PER LA STABILIZZAZIONE Le lavoratrici potranno computare, ai fini del conseguimento del diritto di precedenza per l’assunzione a tempo indeterminato, anche il periodo di maternità. Inoltre, la modifica prevede che ‘alle lavoratrici è anche riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi, con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine’.
ASSUNZIONE NUOVI APPRENDISTI SOLO CON 20% STABILIZZATI Per i datori di lavoro che occupano almeno 30 dipendenti, ‘l’assunzione di nuovi apprendisti è subordinata alla prosecuzione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato, nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione, di almeno il 20% degli apprendisti dallo stesso datore di lavoro’.
NUOVE NORME SOLO PER FUTURE STIPULE Le nuove norme sull’apprendistato e i contratti a termine si applicheranno ai contratti stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto. I datori di lavoro, che al momento dell’approvazione, superano il tetto 20% dei contratti a termine in azienda avranno tempo fino al 31 dicembre 2014 per adeguarsi.
Sempre per quanto riguarda i contratti a termine, l’emendamento prevede che i datori di lavoro che superano il tetto del 20% all’entrata in vigore del decreto non potranno stipulare nuovi contratti a termine fino a quando non rientri nel limite percentuale.
SCONTO 35% PER CONTRIBUTI CONTRATTI SOLIDARIETÀ La riduzione della contribuzione previdenziale per i datori di lavoro che stipulano contratti di solidarietà (che prevedono riduzione dell’orario di lavoro e incremento delle risorse) sarà del 35%, invece che del 25% come previsto in precedenza. Viene però soppressa la norma, sempre per i contratti di solidarietà, che prevedeva un aumento dello sconto dei contributi (fino al 40%) con un aumento del 30% della riduzione di orario del lavoratore.
PROROGATI AL 2015 CONTRATTI PERSONALE SCUOLE COMUNALI Prorogati per di un anno (fino al 31 luglio 2015) i contratti di lavoro a tempo determinato del personale educativo e scolastico degli asili nido e nelle scuole dell’infanzia dei comuni, ‘sottoscritti per comprovate esigenze temporanee o sostitutive’. La proposta di modifica, a prima firma della deputata Maria Coscia, era stata considerata in un primo momento inammissibile dalla presidenza della commissione, ed è stata ripescata in un secondo momento.
La norma, modificata dall’emendamento, prevede comunque che le proroghe dovranno essere fatte nel rispetto dei vincoli stabiliti dal patto di stabilità e della vigente normativa volta al contenimento della spesa complessiva degli enti locali.
CANCELLATO ONERE PROVA PER RINNOVO CONTRATTI A TEMPO La commissione Lavoro alla Camera ha approvato due emendamenti identici del Pd e della Lega Nord che eliminano l’onere della prova relativa all’esistenza delle ragioni che giustificano l’eventuale proroga dei contratti a tempo, fino ad ora in capo al datore di lavoro.
OK A OBBLIGO INFORMAZIONE SU DIRITTO PRECEDENZA I datori di lavoro dovranno informare, in forma scritta al momento della stipula del contratto a tempo determinato, i lavoratori del loro diritto di precedenza in caso di assunzioni a tempo indeterminato.
TRA 12 MESI MINISTRO PRESENTI REPORT CON EFFETTI DL ‘Ai fini della verifica degli effetti’ delle nuove norme per i contratti a termine ‘il ministro del Lavoro presenta’, dopo 12 mesi dalla data di entrata del decreto, ‘una relazione alle Camere, evidenziando in particolare gli andamenti occupazionali e l’entità del ricorso al contratto a tempo determinato, ripartito per fasce d’età, aree geografiche, genere, qualifiche professionali, durata dei contratti’.
OK CALCOLO TETTO TOTALE CONTRATTI TEMPO INDETERMINATO La commissione Lavoro alla Camera ha approvato un emendamento, sempre della minoranza Pd, che prevede che il tetto del 20% per l’utilizzo dei contratti a tempo sia calcolato non ‘sull’organico complessivo’, ma in base al numero ‘totale dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione’.
OK A CONTRATTI APPRENDISTATO PER STUDENTI UNDER 18 Potranno sottoscrivere contratti di apprendistato, durante l’alternanza scuola-lavoro negli ultimi due anni di scuola superiore, anche gli studenti al di sotto dei 18 anni. Il provvedimento prevede un programma sperimentale per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiore per il triennio 2014-2016. Il programma contempla la stipulazione di contratti di apprendistato con oneri a carico delle imprese interessate.
PARERE CASSE EDILI PER DECRETO ATTUATIVO DURC Dovranno dare il proprio parere sul decreto attuativo per la smaterializzazione e semplificazione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) non solo Inps e Inail ma anche la commissione nazionale per le Case edili. Il decreto rimanda a un decreto ministeriale la regolamentazione del nuovo Durc online.
‘Con decreto del ministro del Lavoro – si legge nel testo – di concerto con il ministro dell’Economia, per i profili di competenza, con il ministro per la Semplificazione, sentiti Inps e Inail (e ora anche le Casse edili; Ndr), da emanarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono definiti i requisiti di regolarità, i contenuti e le modalità della verifica nonché le ipotesi di esclusione’ per il Durc telematico.
MINORANZA PD RITIRA MODIFICA SU CONTRATTI ACAUSALI Dopo l’approvazione di alcuni emendamenti Pd, la minoranza democratica ha deciso di ritirare l’emendamento che chiedeva di ridurre da 36 a 24 mesi il limite massimo della durata dei contratti a tempo determinato senza l’obbligo di causale. L’emendamento della minoranza Pd era a firma Davide Baruffi e Marco Miccoli (in area Cuperlo-Bersani).
Come detto, l’emendamento è stato ritirato a seguito dell’approvazione in commissione di altri emendamenti del Pd, come quello sulla reintroduzione dell’obbligo del piano formativo scritto per l’apprendistato, la formazione pubblica, il tetto del 20% per l’assunzione di nuovi apprendisti e la riduzione delle prorighe. (Public Policy)
SOR