ROMA (Public Policy) – “Sembrano permanere quegli elementi di incertezza circa le modalità, i tempi e l’entità finanziaria degli interventi” di tutela del sistema bancario. È quanto scrivono i tecnici del Servizio bilancio del Senato in merito al Def.
I tecnici ricordano, infatti, che il rapporto di inizio anno del Governo consegnato alla Commissione Ue indica un valore del rapporto debito/Pil pari al 132% per il 2017, al netto del supporto al sistema bancario.
“Atteso che la stima per il presente anno non dovrebbe aver subito modificazioni per altre motivazioni, si può presumere che l’indicazione per l’omologo dato del valore del 132,5% nel presente Def derivi dall’ipotesi di un impatto per mezzo punto percentuale sul fabbisogno delle misure precauzionali predisposte a tutela del settore bancario. Si tratterebbe di uno sforzo, a fronte di uno stanziamento per 20 miliardi di euro tramite la costituzione di un fondo ad hoc nello stato di previsione del Mef, pari a circa 8,5 miliardi di euro”, si legge nel dossier.
“Circa l’effettivo ammontare delle necessità occorrenti per il sistema bancario e dell’impatto degli interventi statali a suo sostegno, si auspicano maggiori informazioni, anche considerando la discrasia rinvenibile fra il dato testé indicato e quello desumibile in altra parte del Def, parificato a circa ‘la metà delle risorse rese disponibili per la ricapitalizzazione precauzionale delle banche tramite il decreto-legge n. 237 del 2016 (20 miliardi)'”.
“Sembrano pertanto permanere quegli elementi di incertezza circa le modalità, i tempi e l’entità finanziaria degli interventi già espressamente riconosciuti” nella Relazione presentata dal Governo al Parlamento, nel dicembre scorso, per ottenere l’autorizzazione a ricorrere all’indebitamento per realizzare operazioni relative alle partite finanziarie. (Public Policy) FRA