Ecoreati, Pd-FI-M5s vogliono il nuovo reato di ‘frode in materia ambientale’

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ROMA (Public Policy) – Pd, Forza Italia e Movimento 5 stelle vogliono introdurre nel Codice penale il nuovo reato di “Frode in materia ambientale” per chi, in sintesi, omette o falsifica atti – seppure con diverse sfumature – per evitare di incorrere nelle pene previste per i nuovi reati ambientali. Lo prevedono tre emendamenti simili depositati nelle commissioni Ambiente e Giustizia del Senato – di cui Public Policy ha preso visione -, al ddl che istituisce i nuovi delitti contro l’ambiente nel Codice penale, arrivato in prima lettura a Palazzo Madama.

Nel dettaglio l’emendamento Pd – a prima firma Felice Casson – specifica che “chiunque, al fine di commettere taluno dei delitti previsti dal presente titolo ovvero di conseguirne l’impunità, omette o falsifica in tutto o in parte la documentazione prescritta dalla normativa vigente in materia ambientale, ovvero fa uso di documentazione falsa ovvero illecitamente ottenuta; è punito con la reclusione da due a otto anni”.

Il Pd, come anche Forza Italia, specifica poi che “si considera illecitamente ottenuto l’atto o il provvedimento amministrativo frutto di falsificazione, ovvero di corruzione, ovvero rilasciato a seguito dell’utilizzazione di mezzi di coercizione fisica o morale nei confronti del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio”. Il procedimenti di Valutazione di impatto ambientale (Via), per esempio, ottenuto illecitamente viene quindi equiparato ad una mancata autorizzazione. Leggermente diversa la fattispecie del Movimento 5 stelle, a cominciare dalla rubrica: “Omissione di atti, falsificazione o contraffazione dei dati e impedimento del controllo”.

L’emendamento M5s – a prima firma Stefano Lucidi – differenzia poi tra chi omette o fornisce dati falsi (“punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”) e chi impedisce o elude l’attività di vigilanza: “salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, negando l’accesso, predisponendo ostacoli, mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, omettendo, occultando o mutando artificiosamente dati impedisce, intralcia o elude l’attività di vigilanza e controllo ambientali, ovvero ne compromette gli esiti, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”, si legge nell’emendamento.

Le pene “sono aumentate da un terzo alla metà se relative a pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio, ovvero preposti ad attività terze di certificazione di sistemi di gestione, personale e prodotti che esercitano funzioni o svolgono servizi in materia ambientale”, prevede ancora la proposta di modifica M5s. L’emendamento di Forza Italia, a prima firma Francesco Bruni, prevede il reato di Frode in materia ambientale solo se “procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno” altera, omette o falsifica in tutto in parte la documentazione ambientale prescritta. (Public Policy)

NAF