Come cambiano gli incentivi alle fonti rinnovabili non fv

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(Public Policy) – di Francesco Ciaraffo – Oltre 290 euro/Mwh al solare termodinamico, via i registri e le aste per l’eolico offshore e regolazione sugli impianti ex-zuccherifici. Sono alcune delle novità del decreto per la definizione degli incentivi alle fonti rinnovabili non fotovoltaiche in base a una bozza che Public Policy ha avuto modo di visionare.

Il dm andrà a sostituire quello del 6 luglio 2012.

AL SOLARE TERMODINAMICO GLI AIUTI PIÙ SOSTANZIOSI
Novità corpose circa il solare a concentrazione. Questo sarà incentivato sia attraverso la procedura dei registri che delle aste. Per quanta riguarda il primo meccanismo (i bandi, come per le altre fonti, saranno pubblicati dal Gse entra il 30 settembre 2015 ed entro il 30 ottobre 2016) e saranno incentivati 10 MW, mentre con le aste 110 MW.

Come sarà calcolata la potenza? Il dm interviene anche su questo punto, integrando la definizione del vecchio decreto: per gli impianti solari termodinamici si assume una potenza convenzionale, espressa in kW, calcolata sulla base della formula Pn= mq 0.1, dove mq è la superficie captante dell’impianto espressa in metri quadrati.

Al solare termodinamico il decreto destina le tariffe incentivanti più alte (in tutti i casi per 25 anni): 324 euro/MWh per gli impianti sotto i 250 kW; 296 euro per quelli fino a 5.000 kW; 291 euro oltre i 5.000 kW. Possono accedere all’incentivazione anche gli impianti solari termodinamici ibridi che rispettano determinate caratteristiche.

CAMBIANO I CONTINGENTI DEI REGISTRI
Modificati, come previsto, i contingenti delle potenze iscrivibili al registro per l’accesso all’incentivo: 60 MW per l’eolico onshore; 80 MW per l’idroelettrico; 20 MW per il geotermoelettrico; 112 MW per biomasse e biogas; 6 MW per l’oceanica e 10 per il termodinamico.

Entro quarantacinque giorni dalla data di chiusura dei registri, il Gse forma e pubblica le relative graduatorie sul proprio sito. Il primo criteri di priorità da applicare privilegia gli impianti idonei iscritti in posizione non utile nei registri aperti ai sensi del decreto del 6 luglio 2012, muniti di titolo autorizzativo e per le fonti per le quali è necessaria la concessione di titolo concessorio.

EOLICO ONSHORE E OFFSHORE
A differenza del dm del 2012 non sono previsti contingenti di potenza da mettere all’asta per quanto riguarda l’eolico in mare. Per quanto riguarda la produzione dal vento in terraferma è stabilito un contingente di 700 MW. Questi ultimi devono entrare in funzione entro 28 mesi dalla comunicazione di aggiudicazione. Gli incentivi all’eolico offshore sono riconosciuti per 20 anni e sono così suddivisi: 250 euro/MWh sotto i 20 kW; 190 euro/MWh fino a 60 kW; 160 euro/MWh fino a 200 kW; 140 euro/MWh fino a 1.000 kW; 130 euro/MWh fino a 5.000 kW; 110 euro/MWh oltre 5.000 kW.

IMPIANTI EX ZUCCHERIFICI E SOTTOPRODOTTI
In base alla bozza visionata da Public Policy, si stabilisce che sono ammessi all’incentivazione gli impianti ex zuccherifici per un contingente di 135 MW nel 2015-2016. In base al dm, invece, non hanno diritto di accesso agli incentivi gli impianti alimentati dalla sansa di oliva.

INCENTIVI A IDROELETTRICO E GEOTERMIA
Per quanto riguarda il grande idro (a bacino o a serbatoio) è stabilito un incentivo di 101 euro/MWh fino a 5.000 kW (per 25 anni) e di 90 euro/MWh (per 30 anni) per quelli sopra i 5.000 kW. Per quanto ruguarda l’idroelettrico ad acqua fluente si va dai 201 euro/MWh per 20 anni per gli impianti fino a 250 kW e fino a 90 euro/MWh (per 30 anni) per impianti sopra 5.000 kW. Per quanto riguarda la geotermia, invece, l’incentivo è di 134 euro/MWh per 20 anni per impianti fino a 1.000 kW; 98 euro/MWh per 25 anni per impianti fino a 5.000 kW; 84 euro/MWh per le centrali oltre 5.000 kW.

LE PAROLE DEL MINISTRO GUIDI
“Dato che gli impegni di spesa hanno quasi raggiunto il tetto fissato in 5,8 miliardi di euro /anno, poichè il contatore indica 5,7 miliardi, il ministero intende emanare a breve un nuovo provvedimento ce ri-utilizzi a favore del settore le risorse che si rendono via via disponibili,pur nel rispetto del tetto di 5,8 miliardi di euro/anno”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, in audizione in Senato.

Interrogata a margine dell’audizione, il ministro non ha voluto chiarire le risorse che saranno a disposizione degli incentivi, parlando di “diverse centinaia di milioni”. Secondo alcune stime potrebbe trattarsi di circa 400 milioni, recuperati sulle aste andate a vuoto nel precedente corso e da alcuni impianti Cip6 che escono dal meccanismo incentivante.

“Nel decreto saranno individuate modalità selettive di allocazione delle risorse basate sulle maggiori ricadute sul sistema produttivo attese dalle diverse tecnologie. Il nuovo provvediemnto — ha spiegato ancora – darà continuità di sostegno fino alla fine del 2016. Nel frattempo si lavorerà per definire le regole per il periodo dal 2017 al 200: tale ripartizione in due fasi è necessaria per conformarsi alle linee guida sugli aiuti di Stato”. (Public Policy)

@fraciaraffo