Energia, le ‘rinnovabili’ contro lo ‘spalma-incentivi’, tra proteste e proposte

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ROMA (Public Policy) – “Speriamo non lo facciano”, “lo fanno ma la misura non sarà così come annunciato”, “errore tattico”. L’industria delle rinnovabili commenta l’ipotesi di spalmare gli incentivi al fotovoltaico su 25 anni, invece dei 20 previsti dall’attuale normativa, inserita nel piano del Governo per tagliare le bollette delle pmi del 10%. “È un errore tattico”, spiega Pietro Colucci, presidente di Kinexia.

“Si raccatta qualche soldo, ma si spaventano gli investitori, tra i quali molti sono stranieri e istituzionali”, aggiunge. “Speriamo non lo facciano”, sottolinea Giuseppe Noviello, presidente di Hfv. “L’obbligo di spalmare gli incentivi significa ridurre i fatturati. Alcune aziende, soprattutto quelle più piccole, faranno fatica a rimanere in vita”, specifica.

Più realista è Giovanni Simoni, vicepresidente assoRinnovabili. “La misura non sarà fatta così come annunciata”, dice. Al momento il Governo sta studiando la possibilità di un allungamento obbligatorio del periodo di incentivazione da 20 a 25 anni per il fotovoltaico “senza riconoscere alcun tasso di interesse” con conseguente taglio della spesa annua mediamente del 20%. Dalla misura è atteso un gettito di 700-900 milioni.

“Una certa ‘grattata’ ai ricavi ci sarà, ma verrà fatto tentando di salvaguardare le aziende e le banche. La componente A3 della bolletta (quella che finanzia le rinnovabili; Ndr) va attaccata, magari trasferendo il carico sulla fiscalità generale. Ma al momento non c’è spazio politico per farlo”, dice. Il Coordinamento Free, infine, propone un’alternativa allo spalma-incentivi.

“È possibile ottenere un risultato per lo meno uguale mediante un’asta – o più aste – per l’assegnazione del rimborso anticipato degli incentivi residui ai produttori fotovoltaici che abbiano offerto i tassi di sconto più elevati. Il costo dell’operazione verrebbe coperto dalla emissione di obbligazioni a tassi di interesse inferiori alla soglia minima del tasso di sconto fissato per partecipare all’asta”, spiega il presidente Giovanni Battista Zorzoli, aggiungendo che la proposta è stata anche trasmessa al ministero dello Sviluppo economico. (Public Policy)

FRA