Public Policy) – Roma, 5 nov – (di Viola Contursi) Approda
lunedì in Aula alla Camera, dalle 12, il decreto che taglia i
costi della politica per gli enti territoriali. Il dl
recante ‘disposizioni urgenti in materia di finanza e
funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori
disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio
2012’ ha avuto il via libera delle commissioni Bilancio e
Affari costituzionali alla Camera il 2 novembre.
Ma già si vocifera che il Governo abbia intenzione di
modificare il testo uscito dalle commissioni con un
maxiemendamento, sul quale poi potrebbe porre la questione
di fiducia.
IL NODO DELLE TASSE AI TERREMOTATI
Il testo arriva nell’Aula di Montecitorio con un nodo
irrisolto: quello del pagamento delle tasse e dei contributi
da parte delle popolazioni terremotate di Emilia Romagna e
Lombardia.
Venerdì in commissione, infatti, il Governo è stato battuto
proprio su un emendamento che faceva slittare a giugno 2013
il pagamento delle imposte da parte delle popolazioni
terremotate di Emilia e Lombardia. Il sottosegretario al
Tesoro Gianfranco Polillo ha insistito che l’emendamento è
privo di copertura perché comporterebbe un aggravio di spesa
per ‘140 milioni di euro’. Sicuramente il tema sarà ancora
fonte di scontro in Aula e non è escluso che il Governo
modifichi nuovamente la norma non inserendola nell’eventuale
maxiemendamento.
‘LICENZIAMENTO’ DI EQUITALIA E STOP PENALI COMUNI
Tra le altre novità contenute nel testo che approda oggi in
Aula, così come modificato dalle commissioni Bilancio e
Affari costituzionali, c’è lo stop alle penali a carico dei
Comuni che estinguono mutui anticipatamente e la possibilità
per i comuni di ‘licenziare’ da subito Equitalia, ovvero di
revocarle la gestione della riscossione dei tributi. Le
norme sono state inserite venerdì grazie a due emendamenti
approvati e su cui, ancora, il Governo è stato battuto.
PAREGGIO DI BILANCIO E CONTROLLO CORTE DEI CONTI
Altro nodo che rimane nel testo del dl è la norma che
prevede il pareggio di bilancio obbligatorio anche per le
Regioni e il ruolo di controllo, sia ex ante che ex post,
della Corte dei conti. Da una parte si prevede che anche per
le Regioni, la Corte dei conti stili delle relazioni
‘semestrali’ sulle spese. Dall’altra, viene previsto un
attento e costante monitoraggio da parte della Corte sui
conti di Regioni, enti locali ed enti del Servizio sanitario
nazionale con pene pecunarie per chi ‘sfora’.
REGIONI VIRTUOSE O STOP FINANZIAMENTI
Il decreto prevede che siano individuate le Regioni
finanziariamente più virtuose e che tutte le altre si
adeguino, come costi e numero di consiglieri e assessori, ai
loro parametri entro il 23 dicembre 2012. Chi non lo farà (o
non riuscirà a farlo) pagherà con la decurtazione dell’80%
dei trasferimenti erariali e con un taglio del 50% dal primo
gennaio 2013 dell’indennità a consiglieri ed assessori o al
sindaco in caso dei comuni. Quali sono le regioni più
virtuose lo dovrà stabilire la conferenza Stato-Regioni
entro il 10 dicembre, altrimenti interverrà il Governo.
NORMA ANTI-BATMAN
Rimane poi nel testo che approda oggi in Aula la cosiddetta
norma ‘anti-Batman’ (dal nomignolo affibbiato al capogruppo
Pdl in Regione Lazio Franco Fiorito) la quale prevede che il
vitalizio dei consiglieri venga sospeso o revocato in caso
di condanna e interdizione (temporanea o perpetua) dai
pubblici uffici.
MENO COSTI DI FUNZIONE
Sempre puntando ad abbattere i costi politici delle
Regioni, il testo del decreto che arriva in Aula prevede che
le partecipazioni di consiglieri e assessori alle
commissioni, comprese quelle speciali, siano gratuite e che
vengano ridotti gli importi degli assegni di fine mandato.
Entrambe queste norme sono state introdotte con emendamenti
dei relatori Chiara Moroni (Fli) e Pierangelo Ferrari (Pd).
PENSIONI PRESIDENTI REGIONI E CONSIGLIERI
Il testo che approda in Aula stabilisce inoltre che la
Regione possa disporre il pagamento della pensione o del
vitalizio e presidente, consiglieri e assessori ‘solo se, a
quella data, i beneficiari: 1) hanno compiuto sessantasei
anni di età; 2) hanno ricoperto tali cariche, anche non
continuativamente, per un periodo non inferiore a dieci
anni’.
ANAGRAFE PATRIMONIALE CONSIGLIERI
Un altro emendamento dei relatori al decreto, approvato in
commissione venerdì, istituisce inoltre l’anagrafe
patrimoniale per Consiglieri e assessori regionali, che
dovranno pubblicare su Internet i propri conti. Gli enti
locali dovranno inoltre pubblicizzare anche gli importi dei
finanziamenti erogati ai gruppi politici.
STRETTA PER LAZIO, LOMBRDIA, MOLISE
Le commissione Bilancio e Affari costituzionali hanno
introddoto un’altra novità nel testo che approda in Aula:
una stretta per le tre Regioni che andranno alle urne a
breve: Lombardia, Lazio e Molise. Non potendo mettersi in
pari con le regioni più virtuose entro il termine del 23
dicembre, un emendamento dei relatori in commissione ha
stabilito che se ne debba occupare subito il nuovo consiglio
regionale, entro tre mesi dall’elezione.
FONDI A COMUNI IN DISSESTO
Nel testo che approda in Aula è stato inserito dalle
commissione Bilancio e Affari costituzionali anche un
emendamento che prevede un anticipo subito di 40 milioni di
euro da restituire in tre anni, per quei comuni che abbiano
dichiarato lo stato di dissesto finanziario entro il 2012.
La norma è stata subito ribattezzata ‘salva Alessandria’.
PIÙ TASSE PER ENTI IN DISSESTO
Per gli enti locali che hanno i conti in rosso, il decreto
prevede (e le commissioni alla Camera hanno confermato la
norma) una deroga alle leggi vigenti con la possibilità di
rateizzare i debiti e aumentare le tasse fino al massimo,
per un massimo di cinque anni e con la finalità di rientrare
dal disavanzo.
Il decreto dà la possibilità ‘di deliberare
aliquote e tariffe dei tributi locali nella misura massima
prevista, anche in deroga ad eventuali limitazioni previste
dalla normativa vigente’ e la possibilità ‘di assumere mutui
per il finanziamento di debiti fuori bilancio relativi a
spese di investimento’.
AMMINISTRATORI ‘SPRECONI’ BANDITI DAL PUBBLICO
Il testo del decreto, così come approda in Aula, stabilisce
inoltre che i sindaci, i presidenti di Regione e di
Provincia, che hanno contribuito al dissenso finanziario
dell’ente che guidano, siano banditi dalle cariche pubbliche
per 10 anni.
In particolare il dl dispone che ‘gli
amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto
responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con
dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il
verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire,
per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di
revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di
enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi
pubblici e privati, ove la Corte, valutate le circostanze e
le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che
questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per
le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile’.
‘I sindaci e i presidenti di Provincia – si legge ancora –
ritenuti responsabili ai sensi del periodo precedente,
inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni,
alle cariche di sindaco, di presidente di Provincia, di
presidente di giunta regionale, nonché di membro dei
consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee
e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento
europeo. Non possono altresì ricoprire per un periodo di
tempo di dieci anni la carica di assessore comunale,
provinciale o regionale né alcuna carica in enti vigilati o
partecipati da enti pubblici’.
IMU, SLITTA TERMINE DICHIARAZIONE
Un emendamento approvato in commissione stabilisce che la
presentazione della dichiarazione per l’Imu slitti dal 30
novembre a ‘3 mesi dopo la pubblicazione del modello in
Gazzetta’.
L’obbligo di dichiarazione ‘sorge nei casi in cui sono
intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle
dichiarazioni Ici già presentate, nonchè nei casi in cui si
sono verificate variazioni che non sono, comunque,
conoscibili dal comune’. La dichiarazione deve dunque essere
presentata quando gli immobili godono di riduzioni
dell’imposta.
IMU, PROPOSTA ESENZIONE PER NO PROFIT
Torna l’esenzione Imu per
gli enti che svolgono attività non lucrative, ovvero gli
enti no profit. Lo stabilisce un emendamento approvato
venerdì 2 novembre all’unanimità dalla commissione Bilancio
alla Camera al dl sui costi della politica, che oggi approda
in Aula.
L’emendamento stabilisce che debbano pagare l’Imu
solo gli enti che svolgono attività lucrativa, mentre sono
esenti le realtà che reinvestono gli utili. La norma
potrebbe interessare anche gli immobili della Chiesa.
Nel testo che approda oggi in Aula a Montecitorio si
stabilisce quindi che siano esenti dal pagamento gli
immobili che svolgono attività commerciali “in modo diretto
e indiretto con modalità non lucrative”. (Public Policy)
VIC