ENTI LOCALI, LE NUOVE FUNZIONI E RISORSE DI PROVINCE E COMUNI / SCHEDA

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(Public Policy) – Roma, 31 ott – Il decreto del Consiglio
dei ministri di mercoledì, che decide quali sono le province da
accorpare e quelle da salvare (da 86 si passa a 51), è un atto che sta a
metà strada nel percorso di riorganizzazione che coinvolge
Governo ed enti locali.
Infatti, il processo comporterà dal primo gennaio del
prossimo anno la soppressione delle giunte, organo
collegiale di governo, e la sostituzione con un massimo di
tre consiglieri provinciali più il presidente. Saranno loro
a gestire la transizione, la riorganizzazione delle funzioni
e delle risorse. Nel caso non sia possibile, saranno
commissariate dal Governo.
Ma come cambierà lo scenario dei servizi territoriali?

ALLE NUOVE PROVINCE SOLO “FUNZIONI DI AREA VASTA”
Come stabilito dall’articolo 23 del decreto Salva Italia
dello scorso dicembre alle nuove province andranno
esclusivamente funzioni di indirizzo e coordinamento delle
attività dei comuni. Quindi, le funzioni definite di “area
vasta”. Che sono: la protezione dell’ambiente e la
pianificazione territoriale, il trasporto provinciale tra
cui le strade (in collaborazione con le regioni) e la
gestione del traffico provinciale.
A ciò si aggiunge l’organizzazione della rete scolastica e
la manutenzione degli edifici che ospitano le scuole
superiori. Le altre prerogative saranno trasferite ai comuni.

LE FUNZIONI DALLE PROVINCE PASSANO AI COMUNI
Dalla promozione turistica e commerciale ai servizi
sanitari, tutto sarà trasferito ai comuni. Sarà lo Stato che
per la parte che lo riguarda provvederà al trasferimento dei
nuovi compiti. Invece, per le funzioni amministrative
affidate alle province dalle regioni, saranno queste ultime
a farlo.
La regione può anche decidere che sia meglio una gestione
centralizzata e, quindi provvedervi essa, ma non per le
funzioni di area vasta che rimangono alle province (è
infatti lo Stato che decide i compiti di comuni, province e
città metropolitane secondo l’ articolo 117 della
Costituzione).
Se la regione non avrà “fatto i compiti” entro il termine
del 31 dicembre, interverrà il Governo.

RISORSE TRASFERITE ENTRO IL 3 GENNAIO
Il decreto Spending review (n.95 del 2012) definisce
all’articolo 17 anche come devono essere ridistribuite le
risorse finanziarie ai diversi livelli di governo sul
territorio. E prevede che le nuove funzioni dei comuni
potranno essere esercitate solo nel momento in cui saranno
trasferite le risorse finanziarie, umane e strumentali
necessarie.
Sarà un decreto del presidente del Consiglio dei ministri
(Dpcm) che deciderà il trasferimento, dopo aver ricevuto il
parere della Conferenza Unificata (Stato-città e autonomie
locali) e il parere (non vincolante) della commissione
parlamentare per la semplificazione.
Il Governo assicura che per il trasferimento del personale
saranno consultati i sindacati più rappresentativi. Il
termine massimo per l’adozione del Dpcm è il 3 gennaio 2013.
(Public Policy)

LAP