GIUSTIZIA, GOZI (PD): IL PARLAMENTARE DIVENTI UN LAVORO FULL TIME

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IL DEPUTATO HA PRESENTATO UNA PROPOSTA
DI LEGGE SUL CONFLITTO D’INTERESSE

(Public Policy) – Roma, 16 apr – Il deputato del Pd Sandro
Gozi ha presentato alla Camera una proposta di legge
costituzionale che punta a modificare “l’articolo 69 della
Costituzione e altre disposizioni in materia di prevenzione
e risoluzione dei conflitti di interessi dei parlamentari”.

Spiega la sua proposta a Public Policy: “La proposta di
legge mira a evitare che quando si fa attività parlamentare
si svolgano altri lavori. Ritengo che chi fa il parlamentare
lo debba fare a tempo pieno, perché l’attività parlamentare
per farla bene ha bisogno di massimo impegno. E svolgere
altre 2 o 3 lavori contemporaneamente non è un buon servizio
per la Repubblica”.

Nella proposta di legge si aggiunge all’articolo 69 della
Costituzione la dicitura: “Per tutta la durata del mandato,
il trattamento economico di cui al primo comma sostituisce e
assorbe qualsiasi emolumento che ciascuno avrebbe avuto
diritto a percepire, in virtù di un rapporto di lavoro
dipendente o autonomo, di diritto pubblico o privato, in
servizio o a riposo, instaurato prima dell’elezione a membro
del Parlamento ovvero assunto in costanza di mandato”.

“Bisogna fare in modo – commenta Gozi – che non si cumulino
le indennità di parlamentare con lo stipendio. Certo, per
alcuni è più facile evitarlo. Per chi, cioè, ha la
possibilità di mettersi in aspettativa. Per chi non può
farlo propongo un solo stipendio, quello da parlamentare”.

“Secondo me – rincara Gozi – il parlamentare dovrebbe fare
unicamente il parlamentare e anche per questo credo che la
corsa al ribasso (delle indennità, come proposto dal M5s;
Ndr) sia sbagliata, perché incide negativamente su chi
svolge l’attività parlamentare a tempo pieno”.

La proposta di legge di Gozi stabilisce anche che, se
l’eletto in Parlamento ha attivo un “rapporto di pubblico
impiego o comunque in caso di rapporto di lavoro con
un’amministrazione pubblica” deve necessariamente prendere
un’aspettativa o, se questo non è possibile, deve
dimettersi. In caso di imprenditore privato deve “provvede a
nominare uno o più institori”. In caso non lo faccia, è
scritto nella proposta di legge, la sua elezione decade. Ma
il deputato o il senatore può fare ricorso alla Corte
costituzionale entro 15 giorni.

“Anche queste disposizioni – commenta il deputato Pd – è
finalizzata a evitare qualsiasi conflitto d’interessi,
imponendi l’aspettativa o le dimissioni da cariche
pubbliche, fiere, eventi, società di gestione servizi,
società partecipate”. (Public Policy)

VIC