Regionali Toscana, vince Giani. Record negativo dell’affluenza

0

di David Allegranti

ROMA (Public Policy) – Eugenio Giani rivince le elezioni regionali in Toscana. Cinque anni dopo aver battuto la leghista Susanna Ceccardi, il presidente toscano congeda anche Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. È una vittoria personale, quella di Giani, che anzitutto ha dovuto fronteggiare il suo partito, il Pd, che fino ad agosto non lo avrebbe voluto ricandidare, salvo adesso esultare per la vittoria del Campo Largo.

Sì, il centrosinistra ha vinto nettamente ma per il partito di Elly Schlein il sacrificio è enorme. Il Pd passa dai 22 consiglieri del 2020 ai 15 di oggi, mentre 4 toccano a Eugenio Giani presidente Casa Riformista – una lista semicivica con dentro un sacco di candidati di peso provenienti dall’area Renzi – 3 ad Alleanza Verdi Sinistra, tra cui Lorenzo Fossi, sindaco di Sesto Fiorentino, e 2 al M5s, che si piazza ultimo nella coalizione.

Non solo, il Pd nel Collegio Firenze 1 (che corrisponde al Comune) ottiene il peggior risultato di tutti i collegi toscani, 27,76 per cento, eleggendo un solo consigliere. Nello stesso collegio invece Casa Riformista prende il 15,25 per cento. Non un buon segnale, forse, per l’ex sindaco Dario Nardella e per l’attuale sindaca Sara Funaro, oltre che per la segreteria fiorentina e metropolitana del Pd. Male anche nella cosiddetta Piana fiorentina, che raggruppa Comuni assai popolosi (da Sesto Fiorentino a Campi Bisenzio, a Lastra a Signa); il Pd, come tutto il Campo Largo, non riesce a eleggere nessun consigliere regionale nel collegio Firenze 4. L’unico consigliere della zona è dunque Claudio Gemelli di Fratelli d’Italia.

Da segnalare, sempre nel collegio Firenze 4, il risultato di Alleanza Verdi Sinistra, 17,79 per cento. Merito anche della prestazione del sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, esponente di punta di Sinistra Italiana (9.412 preferenze). Il Pd può dunque trovare sollievo altrove. Soprattutto nella forza di alcuni singoli, capaci di mettersi contro anche le volontà o le direzioni del partito (regionale o nazionale).

Giani è l’esempio principale ma ce ne sono anche altri. Prendiamo il caso di Matteo Biffoni. A Prato, città funestata dalla cronaca giudiziaria e non solo, l’ex sindaco Matteo Biffoni, di area riformista, ha ottenuto 22.155 preferenze, surclassando la capolista, Marta Logli, espressione diretta dell’area Schlein, ferma a 5.098 voti. Nel collegio Firenze 3, che comprende i Comuni dell’Empolese-Valdelsa, l’ex sindaca di Empoli, la riformista Brenda Barnini, prende 13.683 voti. Sono tutti volti nuovi del prossimo Consiglio regionale, dove la vita per il Pd sarà più complicata dell’ultima volta.

IL DATO DELL’AFFLUENZA

L’affluenza definitiva in Toscana, per le elezioni regionali che si sono concluse alle 15 di lunedì, è del 47,73 per cento. Record negativo, in assoluto.

Cinque anni fa votò il 62,60 per cento, quando simultaneamente si votava per il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari e anche per altre 6 Regioni (Campania, Liguria, Marche, Puglia, Veneto, Valle d’Aosta).

Ma soprattutto, ricorda Stefano Ceccanti, già parlamentare del Pd, quelle elezioni erano avvertite come contendibili tra Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, e Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra. Ma l’affluenza è minore anche in confronto alle elezioni regionali del 2015, quando votò il 48,28 per cento.

IL RISULTATO DELLA LEGA E L’ASSISTENTE DI VANNACCI

La Lega eleggerà in Consiglio regionale, in Toscana, Massimiliano Simoni, assistente parlamentare dell’europarlamentare della Lega nonché vicesegretario federale nonché responsabile della campagna elettorale leghista in Toscana, Roberto Vannacci.

Simoni, ex Fratelli d’Italia convertito alla Lega, che si presenta come “imprenditore (immobiliare e spettacolo), mental coach professionista (aziendale e sportivo), sott’ufficiale paracadutista in congedo, cooperatore salesiano” e che alle spalle ha un articolato curriculum politico (non sempre di successo, diciamo), visto che è stato dirigente regionale di Alleanza Nazionale, coordinatore vicario regionale della Toscana di Futuro e Libertà (il partito che fu di Gianfranco Fini), membro della segreteria regionale di Fratelli d’Italia prima di lasciare la destra per passare, l’anno scorso, all’estrema destra di Vannacci.

continua – in abbonamento

@davidallegranti

(foto: profilo FB Eugenio Giani)