GIUSTIZIA, I NUMERI SUI DETENUTI TOSSICODIPENDENTI

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(Public Policy) – Roma, 19 ott – In Italia ci sono circa
24mila detenuti tossicodipendenti, a fronte di 4 istituti ad
hoc (Icatt – Istituti a custodia attenuata per il
trattamento dei tossicodipendenti) e 13 sezioni a custodia
attenuata, che ‘ospitano’ in tutto 657 persone.

I dati sono emersi durante l’ultima seduta in commissione
Giustizia alla Camera, dopo la presentazione di
un’interrogazione dei radicali (prima firmataria Rita
Bernardini, eletta nelle fila del Pd).

“Nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è
caratterizzato da una legislazione all’avanguardia – si
legge nell’interrogazione – per quanto riguarda la
possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena
all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi.

La legge prevede che i condannati a pene fino a sei anni di
reclusione, quattro anni per coloro che si sono resi
responsabili di reati particolarmente gravi, possano essere
ammessi a scontare la pena all’esterno, presso strutture
pubbliche o private, dopo aver superato positivamente o
intrapreso un programma di recupero sociale”.

“Eppure – aggiungono i
radicali – queste persone continuano a rimanere in carcere.
Noi riteniamo sia invece preferibile che i detenuti
tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve
entità, scontino la pena fuori dal carcere, nelle comunità
di recupero […] I detenuti tossicodipendenti sono persone
che commetto reati in relazione allo stato di malattia e
quindi hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione”.

LA RISPOSTA DEL GOVERNO IN COMMISSIONE
“Il circuito penitenziario per tossicodipendenti è stato
istituito nel 1991 – ha risposto in commissione il
sottosegretario alla Giustizia, Sabato Malinconico -.

Nello specifico sono quattro gli Icatt presenti in Italia: a
Firenze, Roma, Eboli e Lauro; le sezioni a custodia
attenuata sono invece presenti negli istituti di Torino
Lorusso e Cutugno, Genova Marassi, Milano Bollate, Busto
Arsizio, Castelfranco Emilia, Forlì, Rimini, San Gimignano,
Giarre, Venezia Giudecca, Porto Azzurro, Napoli
Secondigliano, e Barcellona Pozzo di Gotto”.

Il complesso di tali strutture ospitava, alla data del 27
settembre 2012, 657 detenuti tossicodipendenti. “L’accordo
del 26 novembre 2009 – ha aggiunto Sabato Malinconico –
raggiunto in sede di Conferenza unificata, intitolato
“Strutture sanitarie nell’ambito del sistema penitenziario
italiano”, ha previsto comunque una possibile rivisitazione
dell’attuale panorama degli istituti e sezioni per la
custodia attenuata dei tossicodipendenti, che potrà
costituire oggetto di approfondito esame nell’ambito dello
studio sui circuiti regionali”. (Public Policy)

GAV