ROMA (Public Policy) – Al via il quarto Consiglio dei ministri del governo Renzi. All’ordine del giorno, oltre a un decreto e un ddl che recepiscono le norme del Salva Roma bis (ritirato dal governo) e 16 decreti legislativi che attuano alcune direttive Ue, c’è la nomina dei nuovi sottosegretari. Il numero complessivo, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, si aggira attorno alle 45 figure tra viceministri e sottosegretari.
Circa 25 in quota Pd, tra 7 e 10 per Ncd, altri 10 tra Scelta civica, Per l’Italia, Udc e Centro democratico. Tra le riconferme dovrebbero esserci quella di Lapo Pistelli (Pd) agli Esteri, Gioacchino Alfano (Ncd) alla Difesa, Sesa Amici (sempre Pd) che, assieme a Sabrina De Camillis (Ncd) entrambe potrebbe affiancare Maria Elena Boschi ai Rapporti con il Parlamento.
Anche per l’editoria si dovrebbe andare verso una riconferma, quella di Giovanni Legnini (Pd). Marco Minniti (Pd) potrebbe mantenere la delega ai Servizi segreti, anche se Renzi potrebbe chiamare al suo fianco Luca Lotti. Anche Ilaria Borletti Buitoni (Sc) va verso una riconferma al ministero dei Beni culturali. Per quanto riguarda lo Sviluppo economico, ad essere riconfermata sarà molto probabilmente l’attuale sottosegretario Simona Vicari (Ncd) e il viceministro Carlo Calenda (Sc).
Insieme a loro, potrebbe far parte del ministero anche l’ex viceministro all’Economia Luigi Casero (Ncd). Ma non solo, perché tra i nomi in ballo – riferisce una fonte renziana – c’è anche quello di Stefano Ambrosini, vicino all’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino. Al ministero dell’Economia, invece, viaggia verso la riconferma del bersaniano Pier Paolo Baretta, che potrebbe essere affiancato da Enrico Zanetti di Scelta civica. Tra i nomi che girano c’è quello del renziano Enrico Morando, probabile viceministro all’Economia, e di Giorgio Santini (in quota renziana) come sottosegretario.
Alle Infrastrutture sarà probabilmente riconfermato l’ex sottosegretario Erasmo D’Angelis (renziano della prima ora), ma potrebbero entrare invece il giovane assessore ai Trasporti del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran e il capo di gabinetto del sindaco Giuliano Pisapia, Maurizio Baruffi. Al ministero della Giustizia, invece – riferisce una fonte di Palazzo Chigi – potrebbe essere scelto come sottosegretario l’attuale capogruppo Ncd alla Camera Enrico Costa (che potrebbe cedere il testimone di presidente del gruppo all’ex ministra Nunzia De Girolamo). Insieme a lui si fa il nome anche di Beppe Lumia (in lista anche per il ministero dell’Interno). La sua nomina a sottosegretario alla Giustizia è fortemente voluta – dicono fonti Pd – dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta.
Tra le fila dell’Udc restano alte le quotazioni di Roberto Rao alla Giustizia così come quelle di Benedetto Della Vedova (Sc). Alla Difesa potrebbe approdare anche il generale Domenico Rossi in quota Per l’Italia. Inoltre, PI spinge anche per Mario Mauro (ministro della Difesa uscente, che con Sandro Gozi e Enzo Moavero è tra i papabili per la delega all’Ue), per Mario Giro verso la conferma agli Esteri e Angela D’Onghia come possibile alternativa.
Tra i probabili nuovi ingressi, in fila Pd, c’è Emanuele Fiano all’Interno (possibile nuovo viceministro) e dei renziani Simona Bonafè, David Ermini e Matteo Richetti. Nella rosa dei possibili sottosegretari sembra essere entrato anche Bruno Tabacci di Centro democratico. Al ministero del Lavoro potrebbero approdare Pietro Ichino o Irene Tinagli (Sc). In pole anche Andrea Olivero (attuale capogruppo al Senato PI) al Welfare. Infine, dicono fonti Pd, al ministero della Salute (guidato da Beatrice Lorenzin) potrebbe rimanere Paolo Fadda (già sottosegretario con il governo Letta) e potrebbe invece approdare il senatore Pd (renziano), Stefano Lepri. (Public Policy)
SOR