di Gaetano Veninata
ROMA (Public Policy) – Leggendo e ascoltando, in questi giorni di tregua chiamata pace, i numerosi e accorati appelli alla gioia e alla ritrovata letizia tra i popoli, mi ha addolorato vedere come non tutti abbiano colto, soprattutto dalle parti dello stadio di Udine. Ohibò, non tutti son lieti del ritorno di pace e amore? E come può essere? Come sempre, nei momenti di smarrimento, mi sono affidato alle parole dei nostri eletti. E tra tutti, mi ha colpito (metaforicamente, s’intende), il vicepresidente di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon.
“A Udine – ha detto – mentre l’Italia intera si stringeva nel dolore per i carabinieri caduti in servizio, vittime di un attentato, gli estremisti di sinistra mettevano a ferro e fuoco la citta’. Ecco la loro idea di ‘pace’: spaccare, aggredire, incendiare“. E mi è tornato il sorriso, insieme al ricordo della prima volta che vidi – ormai qualche anno fa – questo video. (Public Policy)