ROMA (Public Policy) – Le proposte di legge sull’introduzione del salario minimo legale sono tornate all’esame della commissione Lavoro della Camera dopo che l’aula di Montecitorio, mercoledì scorso, ha dato l’ok alla proposta presentata dalla maggioranza che prevedeva, appunto, di rinviare le pdl nella XI della Camera. La proposta era stata accolta con 21 voti di differenza.
Mercoledì, apprende Public Policy, è stata abbinata ai testi presentati dalle opposizioni (Pd-M5s-Avs) la proposta di legge di Forza Italia (primo firmatario Paolo Barelli).
La pdl di FI non prevede però l’introduzione di un salario minimo, ma propone che “a tutti i lavoratori subordinati del settore privato, in mancanza di un contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile, spetta il trattamento economico pari all’importo minimo previsto dal contratto collettivo nazionale più applicato, più diffuso o prevalente nel settore di riferimento”.
Il testo del provvedimento, inoltre, propone che “qualora non sia individuabile un settore di riferimento” si applichi “il trattamento economico pari all’importo risultante dalla media degli importi minimi previsti dai contratti collettivi nazionali più applicati, più diffusi o prevalenti nei settori affini o equivalenti”.
martedì 28 novembre.