ROMA (Public Policy) – Se la Bce, questa settimana, nel parere non vincolante sugli articoli 20 e 21 del ddl Competitività capitali, sulle Autorità di vigilanza, chiederà di modificare le misure, il provvedimento – su cui la commissione Finanze della Camera ha bocciato tutti gli emendamenti – potrebbe essere ritoccato in aula a Montecitorio. A dirlo è stato il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, in VI commissione, secondo quanto si legge sui resoconti.
Freni in commissione Finanze ha ricordato che, si legge, “benché si tratti di tematiche già oggetto di preventiva negoziazione con la Bce in occasione della stesura del Libro verde del Mef sulla competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita, e benché, in ogni caso, il parere della Bce su tali disposizioni, sebbene obbligatorio, non sia vincolante, il Governo ritiene opportuno attendere l’espressione del parere – del quale ha segnalato l’urgenza alla Banca centrale europea – prima dell’approvazione definitiva del disegno di legge da parte dell’Assemblea della Camera”. E “eventuali modifiche al testo del provvedimento, che si rendessero necessarie a seguito del parere espresso dalla Banca centrale europea, potranno senz’altro essere apportate da parte dell’Assemblea, non essendo intenzione del Governo porre la questione di fiducia sul provvedimento“.
Il parere, richiesto dal Mef, è quello anticipato la scorsa settimana su Public Policy. Fondi di maggioranza sottolineano come però il testo non dovrebbe comunque essere modificato, e dunque il ddl Capitali, su cui il Governo non porrà la fiducia in aula alla Camera, potrà avviarsi alla conversione in legge. (Public Policy) VIC