Manovra, primo via libera. Le norme stralciate all’ultimo

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ROMA (Public Policy) – Dal maxiemendamento alla legge di Bilancio presentato dal Governo e con quale si è chiesta la fiducia – lunedì – all’aula del Senato, sono state stralciate alcune norme inserite durante l’iter in commissione.

Lo stralcio è stato disposto martedì mattina dalla commissione Bilancio prima dell’aula che ha poi approvato – in prima lettura parlamentare – la Manovra 2026.

Tra le misure cancellate dal testo, quella su cui le opposizioni hanno evidenziato più di qualche criticità. Si tratta della norma (inserita tramite un subemendamento di Fratelli d’Italia) con cui si stabiliva che “con il provvedimento con cui il giudice accerta, in ogni stato e grado del giudizio, la non conformità all’articolo 36 della Costituzione dello standard retributivo stabilito dal contratto collettivo di lavoro per il settore e la zona di svolgimento della prestazione, tenuto conto dei livelli di produttività del lavoro e degli indici del costo della vita, come accertati dall’Istat, il datore di lavoro non può essere condannato al pagamento di differenze retributive o contributive per il periodo precedente la data del deposito del ricorso introduttivo del giudizio se ha applicato lo standard retributivo previsto dal contratto collettivo stipulato o dai contratti dello stesso settore economico che garantiscono tutele equivalenti per il settore e la zona di svolgimento della prestazione”.

Sono altre quattro le norme stralciate dal testo. Quella inserita tramite un emendamento della Lega in materia di inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni statali, regionali o locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle stesse.

Altro stop riguarda, inoltre, la norma con cui si riduce da 3 anni a 1 anno il divieto di svolgere, alla cessazione del rapporto di lavoro, attività professionale presso soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione presso la quale sono stati ricoperti incarichi che comportano poteri negoziali.

Stralcio, infine, per l’intervento introdotto tramite un emendamento di Forza Italia in materia di magistrati fuori ruolo (tra cui la riduzione da 10 a 4 anni dell’anzianità di servizio per poter essere autorizzati al collocamento fuori ruolo); e per la norma sulla revisione della disciplina del personale della Covip. (Public Policy) GPA-GAV