Dl Grandi navi, via libera dal Parlamento: cosa cambia a Venezia

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di Giordano Locchi

ROMA (Public Policy) – Dal 1° agosto scorso non è più possibile per le cosiddette grandi navi da crociera entrare nella laguna di Venezia nel percorso così com’era conosciuto lungo il Canale della Giudecca e di fronte San Marco. È la principale decisione contenuta nel dl Grandi navi – che era stato varato in Cdm il 13 luglio scorso con “Misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro” – ed approvato mercoledì in via definitiva dalla Camera. Del provvedimento, a Montecitorio, sono stati relatori Andrea Romano (Pd), per la commissione Trasporti, ed Elena Murelli (Lega), per la commissione Lavoro.

DIVIETO DI TRANSITO 

Il decreto dichiara monumento nazionale il Bacino di San Marco, il Canale di San Marco e il Canale della Giudecca e contestualmente vieta in queste vie d’acqua (con decorrenza dal 1° agosto scorso) il transito alle navi di stazza lorda superiore a 25mila GT, di lunghezza dello scafo al galleggiamento superiore a 180 metri, con tiraggio aereo, cosiddetto air draft, superiore a 35 metri (con esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore) e che comunque utilizzino combustibile in manovra con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0,1%. Per gli effetti del moto ondoso generato dalle grandi navi, l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) aveva già più volte avvisato lo Stato italiano, da ultimo lo scorso mese di giugno, quando aveva deciso di portare all’Assemblea generale del 16 luglio la proposta di iscrivere Venezia e la sua laguna tra i siti del patrimonio mondiale in pericolo (cosiddetta Danger List), scelta poi non adottata.

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@Locchiaperti