di Francesco Ciaraffo
ROMA (Public Policy) – Sono passate solo 48 ore dall’approvazione della norma sul bonus/malus eco per le auto che maggioranza e Governo sono già a lavoro per correggerla. La misura, infatti, ha alzato un polverone tanto da richiedere un intervento di entrambi i leader di maggioranza, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Quest’ultimo, come titolare del ministero dello Sviluppo economico, ideatore della norma, si è affrettato a dire che convocherà un tavolo con i produttori dove si troverà “la soluzione giusta per centrare due obiettivi: proteggere noi e i nostri figli dall’inquinamento, senza pesare sul portafogli”. Da parte leghista, invece, non si sono fatti aspettare i malumori. “Pur condividendo il fatto che vada incentivato l’acquisto di auto elettriche, siamo però contrari ad un aggravio di costi per chi acquista auto di normale dotazione. Pertanto cambieremo la norma al Senato”, ha detto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato.
Ma come? La volontà del Governo, a quanto si apprende, è di non stravolgere il contenuto, ma intervenire per chiarirne l’applicazione. Tesi confermata da quanto dichiarato dalla sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli, durante i lavori, giovedì pomeriggio, in commissione Bilancio alla Camera. L’obiettivo, quindi, è quello di fare in modo che sia chiara la platea delle auto incentivate, quelle ‘tassate’ e quelle escluse da entrambe le fattispecie. Una delle prime ipotesi di modifica interverrebbe proprio su questo punto. L’idea è di allargare quella sorta di ‘area di mezzo’ che la norma già prevede, cioè la fascia di auto mediana nè incentivate nè penalizzate.
Al momento, infatti, la norma prevede un’imposta per chi acquista una macchina inquinante e un incentivo per chi acquista un’auto green. Il modello è quello del bonus-malus eco già in vigore in Francia. In sostanza l’acquirente di un’auto nuova, o che la prende in locazione finanziaria, pagherà un’imposta parametrata sui grammi di biossido di carbonio emessi sopra i 110 CO2 g/km.
Nello specifico la norma prevede una serie di scaglioni di imposta in base al grado di inquinamento del mezzo (si parla dei veicoli di categoria M1 cioè quelli ‘destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente’): 150 euro tra 110-120 C02 g/km; 300 euro tra 120-130 C02 g/km; 400 euro tra 130-140 C02 g/km; 500 euro tra 140-150 C02 g/km. E ancora: 1.000 euro tra 150-160 C02 g/km; 1.500 euro tra 160-175 C02 g/km; 2.000 euro tra 175-190 C02 g/km; 2.500 tra 190-250 C02 g/km; 3mila euro per emissioni superiori a 250 C02 g/km. L’imposta è dovuta anche da chi immatricola in Italia un veicolo già immatricolato in altro Stato. La norma allo studio prevede che l’imposta sia a tempo, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021.
A fronte della nuova imposta per l’acquisto di auto inquinante, si prevede anche “un contributo” per chi acquista mezzi green. Si tratta di 6mila euro per emissioni tra 0-20 C02 g/km (in sostanza le auto elettriche); 3mila per 20-70 C02 g/km (quelle ibride); 1.500 per 70-90 C02 g/km (auto a metano e quelle diesel di nuova generazione, anche utilitarie).
Il contributo è corrisposto all’acquirente dal venditore mediante sconto sul prezzo di acquisto. Successivamente, le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano al venditore l’importo del contributo e lo recuperano quale credito di imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione.
Da alcune simulazioni, dall’applicazione della norma verrebbe già esclusa una fascia di auto (nè tassate, nè incentivate). L’ipotesi allo studio, come detto, è quindi di allargare questa sorta di ‘area di esenzione’ in cui già ricade una fascia di auto ‘di mezzo’, in pratica le utilitarire. Inoltre, si pensa anche di specificare che l’acquisto di auto al di sotto di una determinata cilindrata, ancora da individuare, sarebbero esonerate dal balzello (a prescindere dalle emissioni). Allo stesso tempo si sta valutando di porre un limite massimo di potenza alle auto, elettriche o ibride, incentivate. (Public Policy)
@fraciaraffo