di Marta Borghese
ROMA (Public Policy) – “La minaccia ibrida, pur non rappresentando uno strumento del tutto nuovo nel confronto tra Stati, ha visto un’accelerazione nei termini di natura, strumenti, pervasività, velocità e magnitudine degli effetti. In pratica le minacce ibride sono esplose e dobbiamo correre ai ripari“.
È quanto si legge nel ‘non paper’ “Il contrasto alla guerra ibrida: una strategia attiva”, preannunciato dal ministro Guido Crosetto nel question time della scorsa settimana, presentato lunedì al Consiglio supremo della Difesa e trasmesso martedì alle Camere.
“L’Italia, per la sua postura geopolitica e il ruolo nei consessi internazionali di cui fa parte (Ue, Nato e G7), è esposta a diversi profili di rischio”, soprattutto negli ambiti “dell’energia” (“il Paese è dipendente dalle importazioni di energia, il che lo rende vulnerabile a pressioni economiche e tentativi di destabilizzazione da parte di attori esterni”); “infrastrutture critiche: il territorio italiano ne ospita numerose (porti, aeroporti, reti elettriche, sistemi di comunicazione) che costituiscono potenziali bersagli di sabotaggi”; “ecosistema politico-sociale: può essere oggetto di ingerenze straniere, campagne di disinformazione e sfruttamento di divisioni sociali”.
“L’Italia è in pratica particolarmente esposta in tutti questi settori“, si legge.
continua – in abbonamento
@BorgheseMarta
(foto cc Palazzo Chigi)





