Il punto sul ddl per le telecamere negli asili e nelle case di cura

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ROMA (Public Policy) – Nell’attesa di capire l’esito dell’emendamento presentato allo Sblocca cantieri per superare i problemi di copertura sull’introduzione di sistemi di videosorveglianza in asili nido e strutture socio-assistenziali per anziani e disabili, è proseguito l’iter del ddl incardinato in Affari costituzionali al Senato. O, meglio, si è interrotto, per due ragioni.

La prima, come detto, è correlata all’andamento dei lavori per la conversione in legge del decreto-legge Sblocca cantieri-Sisma, motivo che ha indotto la relatrice del provvedimento sulla videosorveglianza a Palazzo Madama, Gabriella Giammanco (Fi), a chiedere di proseguire i lavori della Affari costituzionali solo dopo aver conosciuto l’esito dell’emendamento (sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari) che prevede un fondo al Viminale per garantire che le nuove spese per l’installazione delle telecamere non gravino sui bilanci degli enti locali.

La seconda è che non sono ancora pervenuti alla 1a commissione tutti i pareri in sede consultiva delle altre commissioni permanenti, compreso quello ‘fondamentale’ della Bilancio, e neanche le relazioni tecniche dei ministeri competenti.

Su quest’ultimo punto, il sottosegretario con delega a famiglia e disabilità, Vincenzo Zoccano, ha ribadito il proprio impegno affinché i dicasteri competenti esprimano al più presto il parere sul provvedimento, “meritevole”, per il rappresentante dell’esecutivo, “di essere approvato in via definitiva”.

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IAC