(Public Policy) – Roma, 23 nov – L’economia italiana ha
attraversato una fase di profonda recessione nel 2008-2009 a
cui è seguita una ripresa nel 2010 e una nuova battuta
d’arresto della crescita nel 2011.
I dati Istat dicono che nel quadriennio 2008-2011 il Pil in
volume ha subito una contrazione media annua dell’1,1%.
Nordest e Centro sono in linea con la media nazionale, il
Nordovest presenta un calo inferiore (-0,7%); sensibilmente
più marcata è la flessione del Mezzogiorno (-1,7%).
Nel 2011 il valore più elevato del Pil per abitante si
registra nel Nordovest, con 31.452 euro; seguono Nordest,
con 30.847 euro, e Centro con 28.240 euro.
Il Pil per abitante nel Mezzogiorno, pari a 17.689 euro, è
più basso di quello del Nordovest del 43,8% e inferiore alla
media nazionale del 32%.
Nel 2011 il Nordest è l’area che segna il risultato più
positivo in termini di variazione del Pil in volume (+1,1%),
seguono Nordovest (+0,6%) e Centro (+0,2%). L’unica
ripartizione che ha subìto una diminuzione del Pil rispetto
all’anno precedente è il Mezzogiorno (-0,3%);
particolarmente negativi sono i risultati di Molise (-1,9%),
Sicilia (-1,3%) e Campania (-0,8%).
Tra il 2007 e il 2011, per il Centro-Nord, la riduzione
media annua del Pil è stata di circa l’1%, mentre più
marcata appare la contrazione nel Mezzogiorno (-1,7%), dove
i risultati peggiori riguardano Molise (-3%) e Campania
(-2,2%). Nel Nord è il Piemonte ad avere la performance
più negativa (-1,5%).
Solo nella Provincia autonoma di Bolzano il Pil in volume
si è riportato nel 2011 su livelli pre-crisi (2007), mentre
nel resto del Paese il recupero è stato solo parziale: per
il Nord il livello del 2011 è analogo a quello del 2005, per
il Centro a quello del 2004 e per il Mezzogiorno è sceso a
quello del 2000.
La graduatoria delle regioni per il 2011 vede al primo
posto la Provincia autonoma di Bolzano, con un Pil per
abitante di oltre 36.600 euro, e all’ultimo la Campania, con
poco più di 16.600 euro. (Public Policy)
SPE