ROMA (Public Policy) – Rispetto alle sanzioni applicate dall’Ue contro la Russia, “se non sbaglio, oggi sono 13mila gli articoli oggetto di sanzioni: un numero enorme, e questo è errato, poiché le dogane non sono materialmente in grado di eseguire controlli su così tanti articoli diversi”. Così Mikhail Khodorkovsky, ex oligarca russo, fondatore di “Open Russia” e oppositore in esilio di Vladimir Putin, rispondendo alle domande dei deputati durante un’audizione – martedì – in commissione Esteri alla Camera.
Inoltre “la maggior parte di questi articoli possono essere forniti anche da altri Paesi (la stessa Cina); non vengono prodotti con vostri brevetti o con vostre componenti“.
Khodorkovsky critica in particolar modo l’introduzione di sanzioni sui beni di lusso: “seriamente pensavate che ciò potesse fermare la guerra? O volevate, di fatto, aiutare Putin a mantenere positiva la bilancia commerciale? Tanti più gioielli, pellicce, borse Louis Vuitton verranno acquistati dalla cerchia di Putin, meglio sarà: che continuino a comprarli!”
Peraltro, chiede provocatoriamente l’oppositore russo, “quanti processi per infrazione delle sanzioni in Europa sono giunti a sentenza in due anni? Uno? A mia conoscenza soltanto uno. Ciò significa che le sanzioni, per quanto riguarda le alte tecnologie, di fatto non esistono“.
Al contrario, “la decisione da parte dell’Europa di boicottare il petrolio russo ha portato a importanti perdite per il regime di Putin in termini di entrate di valuta estera, nell’ordine di 50 milioni di dollari l’anno” così come “il boicottaggio sul mercato europeo delle materie prime”. Khodorkovsky rimane tuttavia critico sull’imposizione di un tetto massimo dei prezzi, che “non porterà a nulla, nell’impossibilità di controllare i mercati di Cina e India”.
Rispetto alle sanzioni finanziarie, “l’unica ragione per cui non hanno avuto efficacia sul regime è il mantenimento di una bilancia commerciale positiva, dovuto agli alti prezzi delle forniture energetiche da una parte, e dall’altra alle limitazioni da parte dell’Occidente di fornitura alla Russia di merci ‘premium'”.
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MAS