Manovra 2025, com’è cambiata in Parlamento: tutte le novità

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ROMA (Public Policy) – La legge di Bilancio 2025 ha ricevuto sabato 28 dicembre il via libera definitivo – con la fiducia – al Senato: 108 voti favorevoli, 63 contrari e una astensione.

Il testo, giunto all’assemblea di Palazzo Madama pressocché blindato, ha subito, durante il primo step a Montecitorio, numerose modifiche: dall’introduzione dell’ires premiale per le aziende che investono, al bonus elettrodomestici, passando per le novità in materia previdenziale fino al nuovo divieto per i parlamentari e membri del Governo di ricevere compensi extra-Ue ( norma ribattezzata dai media ‘anti-Renzi’). Non sono mancati neppure i ritocchi alle norme già inserite nel testo, come quella che riguarda la presenza di revisori del Mef nelle società che ricevono contributi pubblici e quella che rimodula – escludendo alcune categorie – il blocco del turn over.  Semaforo rosso, invece, per la misura che prevedeva l’aumento delle tariffe autostradali dell’1,8%.

Più che sui contenuti, in Senato, i riflettori sono stati puntati tutti sul ‘metodo’ di esame. Con il relatore Guido Liris (FdI) che, in assenza di mandato, per l’impossibilità di effettuare un’effettiva seconda lettura del disegno di legge, ha chiesto che “si ritorni alla doppia lettura, che non è stata più fatta dal 2018”. Oltre all’istanza avanzata da Liris, espressione di una “volontà della maggioranza”, critiche sul metodo seguito in commissione sono arrivate anche dal capogruppo Pd in commissione Bilancio, Daniele Manca: “Se tutte le volte, anche quando non ci sono scadenze, i disegni di legge vengono di fatto blindati dopo una lettura, significa che la maggioranza che governa ormai da tre anni, sceglie di utilizzare il Parlamento come un passaggio burocratico, non come un luogo di elaborazione di proposte”, ha messo in chiaro Manca.

Vediamo, nel dettaglio, le principali novità inserite nel testo, dopo l’esame parlamentare:

CONCESSIONI ELETTRICHE, OK ALLA PROROGA. MASSIMO 20 ANNI 

Con apposito decreto interministeriale, saranno stabiliti termini e modalità per la presentazione, da parte dei concessionari dell’attività di distribuzione elettrica, di appositi piani straordinari di investimento pluriennale. Il decreto interministeriale dovrà essere adottato entro 180 giorni dall’entrata in vigore della disposizione, da parte del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, su proposta dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), previa intesa, per gli aspetti di competenza, con la Conferenza unificata, e previo parere delle commissioni parlamentari competenti per materia.

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LUC-VAL-GAV