La RgS ha bocciato la proposta sulla settimana corta

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di Giuseppe Pastore

ROMA (Public Policy) – Il Mef boccia la proposta di legge di Avs, Pd e M5s sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. In primis perché il testo ricomprenderebbe non solo il settore privato, ma anche il settore pubblico. E questo comporterebbe “nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica allo stato non quantificabili”.

La Ragioneria generale dello Stato lo ha messo nero su bianco nella relazione tecnica richiesta dalle opposizioni e trasmessa lunedì sera alla commissione Lavoro di Montecitorio. Tuttavia nel documento, firmato da Daria Perrotta e preso in visione da Public Policy, non si fa menzione degli 8 miliardi di euro stimati dalla sottosegretaria al Mef Sandra Savino a fronte degli appena 275 milioni di euro indicati dalle opposizioni per coprire il biennio di sperimentazione 2025-2026.

Una stima, si ricorda, che ha causato il rinvio della proposta di legge in commissione dopo il suo approdo in aula. “Tenuto conto che il testo non prevede in via esplicita l’esclusione delle amministrazioni pubbliche dall’ambito di applicazione dello stesso e che la relazione tecnica non contiene alcun elemento di dettaglio in ordine ai conseguenti maggiori costi in materia di spesa di personale, allo stato la proposta non è assentibile”, si legge nella relazione della Ragioneria.

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@cg_pastore