BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – “Adoperarsi per concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue, a norma dell’articolo 49 del trattato sull’Unione europea e sulla base del merito e, nel frattempo, a continuare ad adoperarsi per la sua integrazione nel mercato unico dell’Unione in virtù dell’accordo di associazione”. Questa la richiesta contenuta nella risoluzione unitaria, firmata da tutti i gruppi eccetto Identità e democrazia (Id, tranne la Lega che ha votato a favore), votata martedì dalla plenaria del Parlamento Ue dedicata al conflitto in Ucraina.
La risoluzione condanna l’aggressione della Russia e chiede il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe sul suolo ucraino. Invita poi la Commissione e gli Stati membri a prestare un’assistenza umanitaria ed esorta la Federazione russa a garantire un accesso sicuro e senza ostacoli alle agenzie umanitarie delle Nazioni Unite. Chiede poi che la portata delle sanzioni “sia ampliata e che esse siano mirate strategicamente a indebolire l’economia e la base industriale russe, in particolare il complesso militare-industriale, e di conseguenza la capacità della Federazione russa di minacciare la sicurezza internazionale in futuro, e che le sanzioni siano estese alla Bielorussa in ragione del suo appoggio diretto all’invasione russa dell’Ucraina”.
In particolare il Parlamento Ue chiede – tra le altre cose -, che “siano limitate le importazioni delle più importanti merci di esportazione russe, tra cui petrolio e gas, che siano vietati nuovi investimenti dell’Ue nella Federazione russa e nuovi investimenti russi nell’Ue, che l’accesso di tutte le banche russe al sistema finanziario europeo sia bloccato, che la Federazione russa e la Bielorussia siano escluse dal sistema Swift e che siano imposte sanzioni secondarie alle banche che utilizzano mezzi alternativi a Swift per operazioni correlate o che siano imposte sanzioni analoghe a quelle contro le banche russe o il sistema bancario russo, e chiede che sia vietato raccogliere fondi o contrarre prestiti sui mercati europei da mercati dei capitali secondari”. Tra le richieste anche la chiusura dei porti Ue alle navi russe.
La risoluzione invita quindi ad accelerare la riduzione della dipendenza energetica dalla Russia e chiede che il gasdotto Nord Stream 2 sia definitivamente abbandonato. Ribadisce inoltre che la Nato “è il fondamento della difesa collettiva per gli Stati membri che sono alleati Nato” e sottolinea “che tale attacco impone all’Ue e alla Nato di prepararsi ad ogni evenienza”. Il Parlamento Ue ribadisce quindi il suo invito agli Stati membri dell’Ue “inteso ad aumentare la spesa per la difesa, a garantire capacità più efficaci e a sfruttare appieno gli sforzi congiunti di difesa nel quadro europeo”. Invita poi gli Stati membri “ad accelerare la fornitura di armi difensive all’Ucraina”.
Dall’altra parte però il Parlamento Ue “esorta a proseguire gli sforzi diplomatici intesi a fermare l’aggressione russa contro l’Ucraina e a trovare una soluzione pacifica basata sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dei principi del diritto internazionale, come pure del diritto dell’Ucraina di decidere sulle future alleanze senza ingerenze esterne”.