La scissione renziana, qualche giorno dopo: nomi e numeri

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ROMA (Public Policy) – I nuovi gruppi renziani avrebbero toccato quota 41 – tra deputati e senatori – e l’ex premier conta di arrivare almeno a 50 parlamentari entro la Leopolda del 19 ottobre, che sarà l’atto fondativo del nuovo movimento. Una pattuglia decisamente più consistente rispetto alle previsioni iniziali: secondo il Corriere della sera sono 26 deputati e 15 senatori; 38 su 41 vengono dal Pd, a cui si aggiungono il senatore Riccardo Nencini (Partito socialista, grazie al quale potrà essere realizzato il nuovo gruppo a Palazzo Madama: “Psi-Italia Viva”), la senatrice Donatella Conzatti (da Forza Italia) e il deputato Gabriele Toccafondi (da Civica popolare).

Colpisce il primo passaggio di un forzista con l’ex segretario dem, e tra gli azzurri si teme che nelle prossime settimane altri potrebbero lasciare il partito. “In assenza di novità politiche di rilievo – ha dichiarato Conzatti –  sarei rimasta nel gruppo parlamentare Fi, dove ho trovato e conosciuto molte persone di grande spessore umano, politico e culturale, molte delle quali vivono con disagio non dissimile dal mio la crescente consapevolezza di non poter più arginare, ma ormai soltanto subire, le posizioni di matrice sovranista e antieuropeista”.

“La Conzatti purtroppo ha un curriculum che ne evidenzia tutta la sua immoralità politica, saltellando da un partito all’altro incurante delle promesse fatte agli elettori che le hanno dato il mandato parlamentare grazie ad una precisa coalizione politica” attacca Michaela Biancofiore, deputata di Forza Italia. Un attivismo, quello renziano, a cui per il momento non sembrano corrispondere buone percentuali nei sondaggi: Italia Viva, secondo l’ultima rilevazione Emg, oggi raccoglierebbe solo il 3/4% dei consensi tra gli elettori.

Intanto, nella nuova maggioranza 3+1 vanno avanti le trattative per scegliere un candidato presidente per la Regione Umbria, una delle storiche roccaforti della sinistra italiana. M5s e Pd si sono incontrati per scegliere un profilo non politico e varare l’alleanza anche a livello locale. Una svolta potrebbe esserci oggi, quando su Rousseau gli iscritti M5s saranno chiamati ad esprimersi sulla proposta fatta da Luigi Di Maio di un “patto civico per l’Umbria”, ovvero la possibilità di sostenere alle regionali un candidato presidente civico con il sostegno di altre forze politiche. (Public Policy) PAM