LAVORO, I DIECI PUNTI DELLA PROPOSTA PDL

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(Public Policy) – Roma, 15 feb – Dagli sgravi sul lavoro,
allo Statuto dei lavori (e non dei lavoratori). Mantenimento
e potenziamento dell’articolo 8 sulla contrattazione,
abrograzione delle norme della riforma Fornero che pone
condizioni più difficili per i datori di lavoro che vogliano
utilizzare contratti di collaborazione.

Sono questi i punti principali in cui è articolata la
proposta sul lavoro del Pdl che mira a maggiore occupazione,
anche di giovani, donne, anziani e disabili attraverso tre
direttrici: “Liberare i lavoratori e le imprese da ogni
freno ideologico – che produce soltanto rigidità e
formalismi – e dal sovraccarico fiscale, investire meglio
nelle competenze di tutti e nelle nuove tecnologie – che
consentono un lavoro più cooperativo superando le logiche di
gerarchia e di controllo del secolo scorso – decidere senza
subire il veto della Cgil”.

I DIECI PUNTI DELLA PROPOSTA
La proposta del partito guidato da Silvio Berlusconi si
riassume in dieci punti:

1 – fisco: azzeramento per cinque anni della tassazione sui
contratti di apprendistato e sulle prime assunzioni a tempo
indeterminato dei giovani, vantaggi fiscali per tre anni
alle imprese costituite da giovani e cancellazione del
“fattore lavoro” dal calcolo dell’Irap. Quindi, riduzione
del premio Inail in base alla diminuzione degli infortuni e
al criterio del ‘bonus malus’;

2 – cancellazione delle disposizioni sui contratti
flessibili introdotte dalla riforma del mercato del lavoro e
realizzazione di uno Statuto dei lavori, testo unico della
legislazione: poche regole, spiega una nota del Pd, da
applicare a tutti, per il resto libertà negoziale;

3 – applicazione dell’articolo 8 sulla contrattazione di
prossimità (introdotto con la finanziaria del 2011) ovvero
la possibilità di contratti negoziati a livello aziendale o
territoriale;

4 – favorire il telelavoro per aiutare la conciliazione
lavoro- famiglia;

5 – collegare il salario ai risultati aziendali, anche per
le piccole e medie imprese e ripristinare per operai e
impiegati la detassazione al 10% fino a diecimila euro;

6 – incentivi fiscali agli accordi aziendali per acquisti
collettivi di generi alimentari, asili nido, spese
scolastiche dei figli, adesione a fondi integrativi per
sanità, assistenza alla disabilità e previdenza;

7 – applicare fino in fondo le riforme Gelmini
(Mariastella, ex ministro dell’Istruzione dell’ultimo
governo Berlusconi) per integrare scuola e lavoro,
semplificazione burocratica per i tirocini formativi e
promozione dello studio della matematica e delle conoscenze
tecnico-scientifiche nei percorsi scolastici;

8- incentivare l’apprendistato e semplificare le norme per
la formazione negli ambienti di lavoro;

9 – organizzazione di uffici di collocamento all’interno
delle scuole superiori e nelle università e rilancio del
ruolo delle agenzie private di collocamento;

10 – creazione di buoni “per servizi di ricollocamento e di
formazione” per i disoccupati, coprire gli ammortizzatori
sociali con adeguate risorse, risolvere il problema esodati,
promuovere i servizi che derivano dagli enti bilaterali,
soggetti privati, costituiti da sindacati e imprese. (Public
Policy)

LAP