INTERPELLANZA DEL CARROCCIO: CI VUOLE SUBITO UN PIANO PER L’OCCUPAZIONE
(Public Policy) – Roma, 1 lug – Mentre il Governo Letta
continua a pensare al Sud, al Nord si muore di
disoccupazione e i giovani emigrano: forse che l’Esecutivo
vuole che il Nord si trasformi nel “Mezzogiorno d’Europa”?
Così, in un’interpellanza urgente alla presidenza del
Consiglio dei ministri e al ministero del Lavoro, il
capogruppo della Lega nord alla Camera Giancarlo Giorgetti.
LE PAROLE DI LETTA IN VISTA DEL VERTICE UE
L’interpellanza leghista (firmata da tutto il gruppo: 18
deputati in tutto) parte dalla dichiarazioni del 25 giugno
di Enrico Letta, fatte in Parlamento in vista della riunione
del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. In
quell’occasione, scrive Giorgetti, il Carroccio “si
lamentava per lo stanziamento di un miliardo di euro solo
per i disoccupati del Sud con la motivazione che erano fondi
stanziati dall’Europa per quelle aree”.
La replica di Letta era più una precisazione (“Il Governo
ancora non ha deciso nulla e il dl Lavoro includerà tutte le
aree del Paese”) poco convincente per la Lega, visto che in
chiusura veniva rivendicata “la necessità di intervenire con
più intensità nelle aree nelle quali la disoccupazione dei
giovani è più alta, cioè nelle regioni del Mezzogiorno“.
IL PACCHETTO LAVORO
L’interpellanza leghista passa poi a criticare il pacchetto
lavoro varato (successivamente alle parole di Letta in aula)
dal Governo, che “in aggiunta al miliardo già previsto e
dichiarato – scrivono i leghisti – rifinanzia con 80 milioni
di euro le misure relative all’autoimpiego ed
all’autoimprenditorialità, di cui al decreto legislativo n.
185 del 2000, ma esclusivamente per le imprese del
Mezzogiorno“.
I NUMERI DEL CARROCCIO
“Secondo un’indagine del centro studi Datagiovani – si
legge nell’interrogazione leghista – incrociando i dati
Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, con
quelli Istat sulla disoccupazione negli ultimi cinque anni,
cioè quelli del picco della crisi, emerge che la
disoccupazione si è fatta sentire maggiormente nelle zone
settentrionali del Paese”.
“Le sofferenze maggiori – prosegue Giorgetti – si sono avute in
Emilia Romagna – dove i disoccupati sono più che raddoppiati
passando da circa 65mila a 150 mila – ed in Lombardia, dove da
168 mila disoccupati del 2008 si è passati a oltre 346 mila nel
2012 […] al Nord si sono registrati aumenti che superano il
100% (il 122 in Emilia Romagna) a fronte di incrementi
minori al Sud, con un picco massimo della Calabria di ‘solo’
il 59%”.
La Lega passa poi al livello provinciale: “La maglia nera
spetta al capoluogo emiliano: a Bologna il numero dei
disoccupati si è triplicato, passando dagli oltre 10 mila
del 2008 ai 33 mila del 2012; a Piacenza c’è stata
addirittura la moltiplicazione per 4, mentre si va oltre il
raddoppio a Belluno e La Spezia”.
L’APPROCCIO MENTALE NORD-SUD
Secondo Giorgetti e la Lega nord questa ricerca
confermerebbe “un comportamento dei giovani rispetto al
lavoro ed un loro approccio mentale all’occupazione in senso
lato già comunemente noto, ovvero che i giovani del Nord
sono pronti ad emigrare pur di cercare un posto di lavoro,
mentre quelli del Sud preferiscono restare disoccupati e/o
assistiti piuttosto che lasciare casa e famiglia d’origine”.
“Trentino Alto Adige (+25%), Lombardia (+22%), Piemonte
(+20%), Liguria ed Emilia Romagna (entrambe a +19%), sono,
infatti, risultate le regioni con un boom di migranti
all’estero per fronteggiare l’assenza di lavoro, con Trento
(+35%), Rimini e Lodi (33%) in testa alla classifica delle
province, a fronte di un Sud ove la crescita
dell’emigrazione si attesta intorno al 13% (eccezion fatta
per Oristano, che sfonda quota 33%)”.
IL NORD “MEZZOGIORNO D’EUROPA”?
Questi dati, per il Carroccio, “confermano con rammarico la
scelta di persistere su una strada di penalizzare chi è più
industrioso ed intraprendente”. Per questo Giorgetti e gli
altri ritengono urgente “un ‘piano occupazione per il Nord‘,
per scongiurare l’inevitabile processo di trasformazione del
Settentrione nel ‘Mezzogiorno d’Europa‘ in termini sociali
ed economici”. (Public Policy)
GAV