di Pietro Monsurrò
ROMA (Public Policy) – Conviene usare auto elettriche, in termini di emissioni di CO2, considerando solo i consumi diretti? Dipende da come si produce energia elettrica: se la si produce bruciando carbone, come in Germania, Italia, Polonia o Cina, no, come vedremo; ma se la si produce col nucleare, il geotermico o l’idroelettrico, come in Francia, Islanda o Svezia, sì. C’è infatti un fattore dieci di differenza tra le emissioni di CO2 per kWh prodotto dei paesi del primo gruppo e del secondo.
Le auto elettriche comporteranno notevoli problemi industriali (distruzione di know-how, necessità di nuovi investimenti, dipendenza dal regime totalitario cinese, necessità di estrarre milioni di tonnellate di litio). Senza contare la necessità di elettrificare i consumi energetici, e di potenziare la rete elettrica per far fronte a consumi maggiori (e soprattutto a picchi di consumo maggiori). Per semplicità, trascuriamo questi fattori.
Un’auto ibrida, di piccole dimensioni, fa 20-25km con un litro di carburante. Un litro di benzina equivale a 2.3kg di CO2, e quindi per ogni km percorso emette 100g di CO2. Per fare 20-25km, un’auto elettrica ha bisogno di circa 5kWh di energia elettrica, che ai livelli tedeschi di emissioni (400g per kWh) equivalgono a 2kg di CO2! Non c’è quasi nessuna differenza tra usare un’auto ibrida e una elettrica, anche senza contare le difficoltà ulteriori per la distribuzione e la produzione di energia elettrica, l’estrazione del litio e il riciclo delle batterie.
Il ragionamento si regge sul fatto che la Germania abbia emissioni mostruose per kWh grazie alla geniale idea della Merkel di spegnere le centrali nucleari: se i tedeschi fossero meno ideologici, e avessero imitato i francesi, oggi produrrebbero con 40g per kWh, anziché 400. E allora, sì, al lordo dei problemi “indiretti”, 1km con un’auto elettrica emetterebbe 10 anziché 100g di CO2. Lì il vantaggio sarebbe difficilmente eguagliabile.
Perché i tedeschi hanno deciso di aggravare l’inquinamento dell’aria, le emissioni di CO2 e i costi energetici, contribuire a finanziare il riarmo del regime assassino russo, e in prospettiva all’altrettanto sanguinario regime cinese? Il problema non è la corruzione (per quanto su Schroeder, da anni a libro paga di Gazprom, il dubbio sia legittimo), ma l’ideologia. La politica energetica tedesca degli ultimi decenni è il più grande problema creato dai tedeschi in Europa dal 1945.
Si può fare a meno del nucleare? No. L’idroelettrico è un’alternativa limitata, perché non ci sono abbastanza laghi dove costruire dighe per aumentare notevolmente la produzione di energia elettrica. E anche il geotermico ha bisogno di specifiche condizioni geologiche, che ne limitano l’utilizzabilità. Questo significa che l’unica fonte a bassa emissioni di CO2 disponibile è il nucleare.
E che dire di solare ed eolico? I risultati si sono visti con la Germania. Il sole non brilla sempre, e il vento non soffia sempre: il fattore di carico di queste fonti di energia è circa il 20%. Questo significa che queste fonti producono in media il 20% del tempo durante l’anno. Per coprire il fabbisogno energetico con solare ed eolico bisognerebbe produrre 5 volte più potenza di picco di quanta ne serva in media, per compensare il fatto che per quasi tutto il tempo queste fonti di energia producono meno del picco.
Il che implica che bisogna accumulare questa energia. E se i bacini idrici per l’accumulazione idroelettrica sono limitati, rimangono due alternative: una ad altissimo costo, e cioè costruire e collegare alla rete milioni di tonnellate di batterie (la densità energetica delle batterie, cioè la quantità di energia per unità di volume, è bassa rispetto a quella degli idrocarburi, richiedendo dunque molto volume per lo stoccaggio), oppure sperare che prima o poi la sintesi dell’idrogeno su larga scala divenga una tecnologia matura. Questa tecnologia, al momento, non esiste, e comunque comporta problemi di costi e di densità energetica, quando non di sicurezza. Quindi, come in Germania, quando non c’è sole o vento si accendono le centrali a carbone… sussidiandole con i soldi pubblici, e riaprendo pure vecchie miniere.
Le auto elettriche, senza nucleare, non risolvono nessun problema ecologico, ma spostano solamente le emissioni di CO2 dai motori endotermici alle centrali elettriche a idrocarburi. (Public Policy)
@pietrom79