Le richieste Antitrust sul ddl che vieta le pubblicità sessiste

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ROMA (Public Policy) – Modificare la proposta sulla disciplina delle pratiche commerciali scorrette per evitare una “evidente divergenza di ratio (e di interessi pubblici tutelati) che sconsiglia l’inserimento delle nuove previsioni” all’interno del Codice del consumo. Rivedere l’articolo sulla composizione del collegio dell’Antitrust perché “non appare in alcun modo conferente con la materia della pubblicità sessista e lesiva della dignità della donna”.

Sono queste alcune delle richieste avanzate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in merito al ddl sulle “misure per la protezione dei minori e per la tutela della dignità della donna nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione”. Le proposte dell’Antitrust sono contenute in un documento depositato la scorsa settimana in commissione Affari costituzionali al Senato, dove al momento si sta svolgendo l’esame del provvedimento, che era stato presentato dalla senatrice Valeria Valente (Pd). Relatore del ddl in commissione è il senatore Sandro Ruotolo (Misto-Leu).

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RIC