ROMA (Public Policy) – I messaggi promozionali trasmessi sulla Rai e sulle emittenti private – promossi da istituzioni, enti, associazioni e produttori per sensibilizzare l’opinione pubblica alla lettura – continueranno a non essere calcolati all’interno dei limiti di trasmissione della pubblicità solo “a condizione che abbiano autonoma collocazione nella programmazione e che non siano inseriti all’interno di un’interruzione pubblicitaria“.
Lo prevede la bozza di legge europea 2014, secondo semestre, approvata in via preliminare dal Consiglio dei ministri di Natale. La norma in vigore – contenuta nel Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici – impone alle emittenti pubbliche e private dei limiti per la trasmissione di messaggi pubblicitari.
Per quanto riguarda la Rai, la pubblicità non può eccedere il 4% dell’orario settimanale di programmazione e il 12% di ogni ora. Per i privati, invece, gli spot non possono eccedere il 15% dell’orario giornaliero di programmazione e il 18% di un’ora; un’eventuale eccedenza, comunque non superiore al 2% nel corso dell’ora, deve essere recuperata nell’ora antecedente o successiva. Le norme in vigore prevono dunque che i messaggi promozionali di sensibilizzazione non siano considerati ai fini del calcolo dei limiti massimi di trasmissione degli spot pubblicitari. Esclusione che la bozza di legge Ue restringe. (Public Policy)
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SOR