ROMA (Public Policy) – Garantire alle aziende la Cig gratuita anche dopo il 1° luglio, così non avrebbero possibilità di scelta tra usare Cig a pagamento o gratuita; quindi se l’azienda prende la Cig deve prenderla gratuita, in cambio dell’impegno a non licenziare nessun dipendente. È questo l’intervento che il Governo si appresta a inserire nel dl Sostegni bis (in attesa di pubblicazione in GU) modificando, in parte, la norma inserita durante il Cdm al centro di polemiche sia tra le forze di maggioranza che parti sociali.
La norma, infatti, aveva scontentato i sindacati che chiedevano una proroga del blocco dei licenziamenti tout court e ha scatenato le proteste di Confindustria che invece chiedeva un’interruzione del divieto. L’intervento – sottolineano fonti di Palazzo Chigi – è in linea con tutti gli altri Paesi europei che da sempre hanno preso questa strada.
Fino al 30 giugno, quindi, ci sarà la cassa integrazione Covid gratuita e il divieto di licenziamento totale per tutte le aziende, sia quelle che usano Cig sia quelle che non la usano. In assenza di un intervento del Governo, l’industria e l’edilizia sarebbero tornate alla normalità dal 1° luglio, ovvero userebbero la loro Cig ordinaria che ha un costo di funzionamento del 9%-15% della retribuzione e avrebbero avuto libertà di licenziare.
Diversamente da ora quindi dopo il 1° luglio non ci sarebbe più un divieto assoluto di licenziamento (perché un’azienda che non voglia chiedere la Cig è libera di licenziare) ma un forte incentivo a non farlo (perché il ricorso alla Cig è gratuito per l’azienda). Questo varrà solo per industria e per l’edilizia; per i servizi il divieto totale di licenziamento (per tutte le aziende sia che usino Cig sia che non la usino) vale fino a fine ottobre, con Cig gratuita fino a fine anno.
LE PAROLE DI DRAGHI
“L’intervento che abbiamo previsto è in linea con tutti gli altri Paesi Ue”. A dirlo martedì è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, rispondendo a una domanda di un giornalista sullo sblocco dei licenziamenti previsto nel dl Sostegni bis.
“La mediazione ha retto – ha precisato Draghi – e in effetti la soluzione trovata è un miglioramento considerevole, sia rispetto alla posizione che vedeva una eliminazione del blocco che rispetto a quella che prevedeva un mantenimento del blocco tout court”.