L’informativa di Urso sui dazi: stimato impatto del 10% sull’export

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ROMA (Public Policy) – Al momento l’annuncio dei dazi non ha avuto effetti negativi sull’export italiano negli Usa che, anzi, è aumentato significativamente nei primi tre mesi dell’anno. Nel primo trimestre 2025, infatti, secondo i dati Istat le nostre esportazioni hanno segnato +11,8% rispetto a un anno prima. Non è altrettanto avvenuto per altri Paesi europei”.

Ma, “se il caso fosse quello prospettato e nel caso non cambiasse, e noi ci auguriamo che cambi, il centro studi del ministero ha stimato un impatto di circa il 10% sulle esportazioni italiani negli Usa in caso di dazi reciproci al 20%. Mentre l’impatto scenderebbe al 6,5% ove si pervenisse a un dimezzamento, cioè al 10% dei dazi reciproci. Ma sono delle ipotesi”.

Lo ha detto, nell’aula del Senato, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso dell’informativa sull’impatto dei dazi.

L’AUTOMOTIVE

“Le misure dei dazi Usa non avranno impatto, secondo i nostri analisti, sulla vendita di auto esportate dall’Italia che sono di alta gamma e di conseguenza poco influenzate da una dinamica del prezzo a questo livello. Ma avranno, invece, un impatto molto significativo sulla filiera dell’automotive e cioè sulla componentistica che produce per auto di media gamma tedesche o di altre Nazioni che, allo stato, sembra il settore più a rischio ove fossero confermate o aggravate le misure dei dazi sulle auto”.

LA CINA

“Occorre prevedere – ha detto ancora Urso – una clausola di salvaguardia, ovviamente europea, ove la Cina subisse dazi molto elevati affinché si possa arginare un possibile riversamento di merci cinesi nel mercato libero dell’Ue. Cioè per evitare che la sovrapproduzione asiatica, se precluso il mercato statunitense, fosse indirizzata sul mercato europeo spazzando via i produttori locali”.

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GPA