ROMA (Public Policy) – Sono 105 gli emendamenti segnalati dai vari gruppi alla Manovra dichiarati inammissibili in commissione Bilancio al Senato. Le inammissibilità, quindi ammontano a circa un quarto del totale dei segnalati, seppure diverse proposte di modifica sono state ritenute inammissibili solo parzialmente (limitatamente ad alcune disposizioni.
Nel dettaglio sono 18 quelli dichiarati inammissibili per materia e 87 quelli per ragioni di coperture. I primi potranno essere sostituiti (entro stasera) con altri emendamenti di riserva che andranno ad integrare il fascicolo dei segnalati. I secondi, fa sapere il relatore per la Lega Claudio Borghi, potrebbero essere comunque riformulati rispetto alle coperture.
BANKITALIA E MES
Supera la fase delle inammissibilità l’emendamento alla legge di Bilancio di Fratelli d’Italia sulle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia.
Nel dettaglio, si tratta da un lato della proposta a prima firma del capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato Lucio Malan con cui si stabilisce “le riserve auree gestite dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”.
Invece, è stato dichiarato inammissibile (per ragioni di coperture) l’emendamento a prima firma del senatore della Lega, Marco Dreosto, che proponeva di cedere quote di contribuzione al capitale per la partecipazione del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per incrementare di 5 milioni di euro annui (dal 2026 al 2028) il Fondo per la riduzione della pressione fiscale.
AFFITTI BREVI
Sono stati invece dichiarati inammissibili, per ragioni di coperture, gli emendamenti segnalati da Lega e Italia viva con cui si chiedeva la soppressione dell’articolo 7 della legge di Bilancio che aumenta l’aliquota della cedolare sugli affitti brevi.
Nel dettaglio, la proposta di modifica della Lega (a prima firma Massimiliano Romeo) individuava come coperture un ulteriore aumento dell’Irap per banche e assicurazioni che sarebbe stato incrementato si 2,5 punti.
La proposta di Italia viva, invece, individuava la copertura nella riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica.
CONDONI
Il pacchetto di quattro emendamenti di Fratelli d’Italia sulle sanatorie edilizie supera (quasi del tutto) il vaglio delle ammissibilità.
L’unica proposta di modifica considerata inammissibile per ragioni di coperture è quella che stabiliva che “i Comuni hanno l’obbligo di rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria in esito ai procedimenti istruiti entro il 31 marzo 2026”.
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GPA-GIS
(foto cc Palazzo Chigi)





