Manovra, ammesso emendamento ‘web tax’: al via obbligo partita Iva italiana

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ROMA – (Public Policy) – Tassare i profitti delle multinazionali online (come Google o Amazon) derivati dalle vendite e dalla pubblicità fatte in Italia. In particolare, servizi e prodotti online di multinazionali del web potranno essere acquistati, in Italia, solo tramite una partita Iva “italiana”. Stessa cosa per la vendita degli spazi pubblicitari online. È questo il contenuto di un emendamento Pd alla legge di Stabilità, dichiarato ammissibile alla commissione Bilancio alla Camera. Primo firmatario dell’emendamento il deputato Edoardo Fanucci.

L’emendamento riprende una norma già inserita dal Partito democratico alla Camera nella delega fiscale, secondo cui le società multinazionali che operano anche in Italia, vedi ad esempio Google, dovranno pagare le tasse nel nostro Paese in misura proporzionale al fatturato. Lo stesso contenuto era stato proposta al Senato con un emendamento, poi bocciato. “I soggetti passivi – si legge nell’emendamento – che intendano acquistare online, sia come commercio elettronico diretto che indiretto, anche attraverso centri media e operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita Iva italiana”. Anche gli spazi pubblicitari online e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (anche detti “search advertising”), visualizzabili sul territorio italiano dovranno “essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti titolari di partita Iva italiana”. (Public Policy)

SOR