Manovra o ddl: Governo al lavoro sul Fondo di garanzia per le Pmi

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ROMA (Public Policy) – Sulla possibilità di rendere strutturale il Fondo di garanzia per le Pmi, “è chiaro che il Mimit sarebbe favorevole a renderlo strutturale sugli stessi parametri del 2025, anche perché in base ai nostri calcoli il Fondo non avrebbe bisogno di ulteriori finanziamenti da parte del Mef per il 2026: il Fondo si alimenterebbe alle stesse condizioni. Ma trattandosi di uno di quegli strumenti condivisi con il Mef, dobbiamo sentire il loro parere. Per noi si potrebbe rinnovare anche nella legge annuale sulle Pmi”, ma è possibile che l’intervento invece venga inserito “in legge di Bilancio o nel collegato fiscale”.

Lo ha detto a Public Policy il sottosegretario al Mimit Massimo Bitonci dopo la riunione di maggioranza – martedì – sul ddl Pmi, all’esame della commissione Industria del Senato.

Tra gli emendamenti depositati, infatti, tre identiche proposte di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia chiedono di rendere strutturale il Fondo di garanzia per le Pmi che l’ultima legge di Bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2025. Gli emendamenti in questione, infatti, sopprimono la scadenza di fine anno inserita in Manovra mantenendo dunque inalterate le regole di accesso al Fondo.

“Il problema del Fondo”, ha spiegato Bitonci, “è che è difficile calcolare quanto è l’importo per renderlo strutturale. È logico che noi vorremmo renderlo strutturale, ma la copertura è sempre incerta. Ma sulla base dei nostri calcoli, per il 2026, non servono risorse da parte del Mef grazie agli accantonamenti precedenti”, ha aggiunto. (Public Policy) GPA