ROMA (Public Policy) – “I nostri marò non sono nè terroristi nè pirati, espletavano funzioni pubbliche a nome del governo italiano. Questo è stato ribadito dagli avvocati e il giudice della Corte suprema (indiana; Ndr) ha rinviato la sua decisione a martedì 18 febbraio”. Lo dice durante un’audizione nelle commissione riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, il ministro degli Esteri, Emma Bonino.
La titolare della Farnesina parla di “varie opzioni sul tavolo” e giudica le prese di posizione del presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso e quella dell’Alto rappresentate Catherine Ashton “strumenti importanti, da usare, perchè si è chiarito anche agli altri Stati membri che lo stesso utilizzo della legge antiterrorismo mette in discussione l’intero impianto della lotta alla pirateria”.
“Si mette in discussione – aggiunge Bonino – la partecipazione all’intero sforzo internazionale anti-pirateria, per questo Ashton ha parlato di ‘conseguenze enormi’. L’obiettivo rimane quello del ritorno in dignità dei nostri marò“. Bonino dice che è stato aperto anche “un dialogo in ambito Nato e Onu, ma tenendo conto che non è così scontato avere solidarietà ‘solide’”. (Public Policy)
GAV