E i marò? Cosa ha detto Trenta in aula a Montecitorio

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ROMA (Public Policy) – “Posso dare ampia assicurazione sul fatto che stiamo affrontando la questione con ogni possibile sforzo, con una azione costante e sinergica a livello governativo. In particolare, come noto, ci avvaliamo di un qualificato team legale. Auspico, quindi, che ci sia, da parte di tutti, un atteggiamento di buon senso, orientato a consentire la conduzione dei lavori del tribunale arbitrale in un clima di massima serenità, con l’augurio che finalmente si possa giungere, dopo sette anni di travagliato percorso, ad una soluzione positiva e definitiva sulla questione della giurisdizione”.

Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, durante il question time in aula alla Camera, rispondendo a un’interrogazione M5s sulle iniziative a supporto dei marò Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, spiegando che “sulla base degli esiti di tale percorso, l’Italia dovrà valutare come dare seguito alla sentenza del tribunale”.

La ministra ha spiegato anche che “nel merito della vicenda, come noto, il giorno 22 ottobre scorso era previsto, davanti ai giudici del tribunale de L’Aja, l’inizio dell’arbitrato per stabilire chi, tra Italia e India, abbia la giurisdizione per accertare le eventuali responsabilità per i fatti che hanno coinvolto la nave Enrica Lexie nell’incidente del 15 febbraio 2012, su cui si trovavano alcuni fucilieri della Marina, fra cui Latorre e Girone, nell’esercizio di funzioni anti-pirateria, per conto dello Stato italiano”.

“A causa di un improvviso problema di salute di un giudice di parte indiana, poi deceduto, il tribunale – ha spiegato ancora la ministra – ha prima disposto il rinvio dell’avvio delle udienze e, successivamente, ha invitato l’India, sulla base delle regole di procedura, a nominare un nuovo arbitro. L’agente del Governo ha presentato le memorie e contro-memorie italiane, predisposte dal collegio della difesa nel periodo tra il 30 settembre 2016 e il 9 marzo 2018. L’India ha fatto altrettanto. L’articolato periodo preparatorio si è svolto secondo un calendario stabilito dal tribunale arbitrale, con cadenze fissate in base alla prassi internazionale, volte a garantire anche, e soprattutto, il diritto a una difesa piena e compiuta da parte dell’Italia”.

L’udienza arbitrale sulla controversia, dopo lo slittamento causato dalla morte del giudice, è ora prevista per l’8-20 luglio 2019. La sentenza del tribunale arbitrale è prevista, in base alle regole di procedura stabilite dallo stesso tribunale, entro sei mesi dalla chiusura delle udienze. Il procedimento davanti al tribunale arbitrale de L’Aja servirà a decidere chi, fra Italia e India, abbia la giurisdizione per accertare le eventuali responsabilità”.

“Fin dal mio insediamento – ha detto Trenta – ho rivolto sincera e affettuosa attenzione alla vicenda dei due fucilieri di Marina, Latorre e Girone. In particolare, lo scorso 10 settembre ho avuto con loro un colloquio separato, in un clima di estrema cordialità. Ho fortemente voluto questo incontro, con l’intento, soprattutto, di partecipare non solo la mia personale vicinanza, ma quella del Governo e di tutto il Paese, perché in questi casi occorre che tutte le forze politiche e civili, indistintamente, si mostrino unite e compatte intorno ai nostri due fucilieri di Marina”. Più recentemente – ha aggiunto Trenta – li ho ricevuti, in momenti diversi e in modo del tutto informale, per scambiarci gli auguri di Natale. Ho apprezzato la loro fermezza d’animo e la consapevolezza di essere stati chiamati, da servitori dello Stato, ad affrontare una dura prova che ha, inevitabilmente, un forte impatto anche nei rispettivi ambiti familiari”. (Public Policy) GIL