Meloni alla Cgil e la ripoliticizzazione del dibattito

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di David Allegranti

ROMA (Public Policy) – Le hanno cantato “Bella ciao”, abbandonando la platea, appena è salita sul palco della Cgil a Rimini, per il congresso che ha rieletto Maurizio Landini per altri quattro anni (con il 94,2 per cento). Hanno indossato una maglietta ispirata a Chiara Ferragni, “Meloni pensati sgradita in Cgil”. Sono stati in pochi, i delegati del maggior sindacato italiano contrari all’invito alla presidente del Consiglio, ma ci hanno tenuto a farsi notare.

“Ringrazio tutta la Cgil dell’invito anche chi mi contesta con slogan efficaci, ho visto ‘pensati sgradita’: non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica”, ha detto Meloni. Che non è stata applaudita, salvo una volta quando ha citato, stigmatizzandolo, l’assalto dell’estrema destra alla Cgil avvenuto il 9 ottobre 2021. Ma dal punto di vista comunicativo è stato un successo. Forse non si aspettavano, alla Cgil, un discorso di riconoscimento che fosse rispettoso delle reciproche differenze. Meloni è riuscita nell’intento. È andata, entrando da destra, al congresso del sindacato di Landini (da 27 anni un presidente del Consiglio non passava a trovare la Cgil riunita in assemblea), ha detto quello che pensa ma ha sottolineato le diversità, spiegando che sono quelle a costituire l’unità. Nazionale e anche sociale. “Con questo confronto, con questo dibattito, credo che noi oggi possiamo autenticamente tentare di celebrare l’unità nazionale. Perché, vedete, l’unità non è annullare la contrapposizione. La contrapposizione ha un ruolo positivo, addirittura un ruolo educativo per qualsiasi comunità”, ha detto la presidente del Consiglio.

Con l’invito della Cgil accettato dalla leader del Governo, forse possiamo considerare archiviata la pratica dell’antifascismo di maniera. “Sarà un bene per tutti, compresa Elly Schlein e il suo Pd, se si sentiranno obbligati a costruire non un allarme, ma un’alternativa”, ha scritto Mattia Feltri su Huffington Post. Nonostante tutto, il consenso personale di Meloni non scende. Nonostante i suoi ministri, viene da dire. Il consenso di Fratelli d’Italia potrebbe invece avere un destino diverso, come pare di intuire dai sondaggi. Ma alla sinistra-centro serve l’alternativa, come nota Feltri.

Persino Landini ha ringraziato Meloni di essere intervenuta. D’altra parte anche per la Cgil è stata tutta pubblicità e visibilità, aspetto che Landini – noto frequentatore di talk show – sembra avere molto a cuore. Un modo forse per parlare anche a mondi che con il sindacato hanno poco a che fare (uno su tutti: i giovani). Detto questo, le differenze – per l’appunto – permangono. Nonostante i quaranta minuti di colloquio riservato Meloni-Landini. Ecco perché Landini non esclude una imminente mobilitazione, anche una sciopero generale con gli altri sindacati.

Stiamo dunque assistendo a una ripoliticizzazione del dibattito pubblico. Persino a una ripartitizzazione del dibattito. Nel Pd c’è chi vorrebbe, non a caso, ripristinare forme di finanziamento pubblico. Il neo-segretario del Pd toscano Emiliano Fossi lo dice apertamente, lo ha affermato anche all’assemblea del Pd regionale sabato scorso, a Fiesole. Dopo la stagione draghiana dei tecnici (non un unicum, come insegna la storia montiana), c’è una presidente del Consiglio leader di partito. E i due maggiori partiti in Parlamento – Fratelli d’Italia e Pd – condividono un’idea di organizzazione e di fiducia nella forma partito simili. Sul tema del finanziamento della politica dunque potrebbero esserci dei punti di contatto. Perché la democrazia ha un costo. Anche su questo tema la nuova segreteria del Pd potrebbe trovare argomenti per insidiare Giuseppe Conte, che dopo aver goduto di mesi di totale agibilità politica grazie all’assenza di guida del Pd, ora ha un serio competitor e si trova in difficoltà. Ma forse è presto per pensare che in epoca di antipolitica viscerale, possano tutti diventare campioni di professionismo politico e di sostegno finanziario ai partiti. Un passo alla volta. Un congresso della Cgil alla volta. (Public Policy)

@davidallegranti

(foto cc Palazzo Chigi)