BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Accordo ancora lontano in Consiglio Ue, tra Francia, Germania e Italia, sulla riforma del mercato elettrico. In queste ultime ore la presidenza spagnola del Consiglio Ue avrebbe inviato ai tecnici dei 27 Paesi due opzioni di compromesso per provare a raggiungere un accordo sui cosiddetti contratti per differenza sul prolungamento di vita delle centrali esistenti e la distribuzione dei ricavi. Nelle scorse settimane Germania e Italia hanno fatto fronte comune per porre un freno alle mire della Francia.
A quanto si apprende da fonti diplomatiche la prima opzione ipotizzata dalla presidenza spagnola prevederebbe l’applicazione dei contratti per differenza ad un volume di energia in proporzione: o al rapporto tra il nuovo investimento e il valore iniziale dell’impianto già esistente (aggiornato all’inflazione); o al rapporto tra nuovo investimento e il costo dell’investimento necessario alla costruizione dell’intero impianto con le tecnologie esistenti; o al rapporto tra gli anni di vita aggiuntivi dell’impianto dopo l’investimento e il tempo di durata originario dell’impianto. La seconda opzione punta ad introdurre dei limiti alla distribuzione dei ricavi, generati dai contratti per differenza applicati all’allungamento della vita degli impianti esistenti, tra utenti finali e imprese.
Fonti diplomatiche fanno però sapere che le due opzioni sono già superate. Se la prima opzione – a quanto si apprende – poteva andare bene a Roma e Berlino; Parigi si sarebbe detta contraria a entrambe le possibilità. Si cerca quindi una terza via che potrebbe contenere elementi di una e dell’altra opzione proposta dagli spagnoli.
(foto cc Palazzo Chigi)