(Public Policy) – Roma, 17 ott – Nel 2012 il Pil è calato nel Mezzogiorno del 3,2%, oltre un punto percentuale in più rispetto al Centro-Nord, pure negativo (-2,1%). Per il quinto anno consecutivo, dal 2007, il tasso di crescita del Pil meridionale risulta negativo. Dal 2007 al 2012, il Pil del Mezzogiorno è crollato del 10%, quasi il doppio del Centro-Nord (-5,8%). È quanto si legge nella sintesi del “Rapporto Svimez 2013 sull’economia del Mezzogiorno”, presentato oggi a Piazza Montecitorio a Roma.
Secondo il rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno), a livello regionale, l’area che nel 2012 ha segnato la flessione più contenuta del Paese è stata il Centro (-1,9%), seguita da Nord-Ovest (-2,1%) e da Nord-Est (-2,4%). Più in particolare – si legge nel rapporto 2013 – “pur essendo le regioni italiane tutte negative, la forbice oscilla tra il risultato della Sicilia (-4,3%) e quello del Lazio e Lombardia (-1,7%)“. Nel Mezzogiorno si registrano cadute più contenute in Campania e Molise (-2,1%), seguono Puglia e Calabria (rispettivamente -3 e 2,9%), Abruzzo (-3,6%), Sardegna (-3,5%). In coda la Basilicata (-4,2%) e la Sicilia. (Public Policy)
SOR